Il countdown in casa Reggina è quasi finito, sabato sarà finalmente il giorno di Lorenzo Di Livio. Fuori, in gare ufficiali, da cinque mesi, il figlio d’arte ha l’opportunità di dimostrare a Basile, Maurizi e la gente di Reggio Calabria che vana è l’attesa di chi nulla attende. Se n’è parlato un gran bene sin dal primo istante che ha messo piede al Sant’Agata, adesso dipende tutto da lui. Senza pressioni, senza responsabilizzare troppo un ragazzo che è nel bel mezzo di un percorso di crescita, ma con la consapevolezza che le potenzialità le ha, sta a lui metterle in mostra.
Quasi certamente il classe ’97 tornerà tra i convocati, accomodandosi però in panchina. Prima bisogna ritrovare il ritmo-partita e mettere mano ad una formazione che in questo momento sta dando certezze potrebbe essere un errore. Si cambia solo per migliorarsi, questo è vero, ma il processo di inserimento deve essere graduale. Altrimenti si rischia solo di fare il male di squadra e calciatore.
Da valutare, poi, le condizioni fisiche di Adriano Mezavilla. Il metronomo del centrocaympo amaranto non vive di certo il suo massimo momento di forma e iniziano a farsi sentire le fatiche delle sei partite in ventinove giorni. Sarà del match sin dall’inizio o, così come accaduto al Veneziani di Monopoli, mister Maurizi deciderà di mandarlo in campo a partita in corso? E, soprattutto, cosa succederebbe se il tecnico amaranto decidesse di accordare fiducia in un colpo solo al mediano brasiliano e Di Livio?
Si avrebbe, per così dire, un effetto domino. De Francesco, sabato utilizzato nell’inedito ruolo di regista basso e recentemente collocato alle spalle delle due punte, prenderebbe come sua consuetudine posto a sinistra nel centrocampo a tre. Porcino potrebbe scalzare Solerio dal ruolo di terzino, mentre Tulissi, complice l’infortunio di Sciamanna, agirebbe da seconda punta, con Di Livio a dare manforte ad un reparto avanzato completato da Andrea Bianchimano. Ad oggi è solo un’eventualità remota, ma i risultati ed il tempo potrebbero stravolgere nuovamente le gerarchie in casa Reggina.
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