Irrompe, nuovamente, in zona playoff: è la Reggina di Agenore Maurizi. Gli amaranto sbandano più volte, la Fidelis Andria spreca molto, colpisce un palo e viene stesa da una squadra dello Stretto che stringe i denti ed esulta a fine partita sotto la Sud: decidono i guizzi di Bianchimano (43′) e Di Filippo (84′). I pugliesi chiudono in 10 uomini, espulso Croce al minuto 80.Â
Un punto nelle ultime tre uscite, il capitombolo con il Cosenza e il cappotto di Trapani sul groppone: ripartire, questa la parola d’ordine in casa Reggina. Maurizi per la sfida con l’Andria ritrova Bianchimano dal 1′, fa indossare alla sua squadra il 4-3-1-2 e rinuncia a Gatti per Laezza al centro della difesa con Pasqualoni che trova una maglia da titolare sulla corsia destra di difesa.
QUANTE INTERRUZIONI – La gara nel primo tempo è una sceneggiatura che prova a farsi spazio all’interno di un copione condizionato da una quantità straordinaria di calci di punizione (saranno ben 16 al 45′). Gioco continuamente spezzettato, la partita non decolla. Prova a scuoterla De Giorgi ma trova pronto Cucchietti, poi a cavallo della mezzora la Fidelis ha un momento di pressione veemente. Ottima la chiusura di Pasqualoni su un inserimento di Barisic pronto a battere in rete, sempre il calciatore del Catania prova a pungere gli amaranto ma sul suo diagonale Cucchietti è superlativo. La Reggina è in grave difficoltà e lo dimostra un attimo dopo quando Di Filippo, forse abbagliato dal sole, appoggia di testa sui piedi di Curcio che spreca una colossale opportunità . Nel momento più difficile, l’episodio premia gli amaranto.
BIANCHIMANO SBLOCCA – Marino forza una conclusione dalla distanza, Celli prova a stopparla, manca l’intervento e rimette in gioco Bianchimano libero di spingere in rete il primo gol del suo campionato. Neppure il tempo di ripartire e l’Andria sfiora il pari. Curcio prova a replicare l’azione che ha appena premiato gli amaranto, la sua conclusione è violenta ma sarebbe fuori misura, la corregge Lattanzio ma la sfera sfila di un soffio a lato. Si salva la Reggina che torna negli spogliatoi avanti, bisogna dirlo, in modo piuttosto estemporaneo.
RECRIMINA L’ANDRIA – Se già poteva appellarsi alla sorte, l’Andria lo fa con ulteriore cognizione di causa in avvio di ripresa quando Lattanzio anticipa tutti sul primo palo e sorprende Cucchietti con un colpo di testa salvato dal palo. Poi è Matera a saltare Solerio e trovare i guantoni del portiere reggino. La sofferenza è certificata dalla mossa di Maurizi che prima ancora dell’ora di gioco rinuncia a De Francesco dotando la squadra dell’agonismo di Fortunato. Non basta per frenare i pugliesi che, occasione dopo occasione, continuano a sprecare. Al 63′ è Esposito a sparare alto dal limite dell’area piccola. Si rifà viva la Reggina, che rischia di raddoppiare con il secondo tiro in porta: punizione di Fortunato, sponda di Bianchimano, tentativo di tap-in di Di Filippo disinnescato dall’uscita tempestiva di Maurantonio. Si ripete il portiere pugliese sul destro ravvicinato di Tulissi, entrato per uno stremato Sciamanna.
SVOLTA AMARANTO – Loseto lancia gli attaccanti a caccia del pari: lo tradisce Croce, appena entrato, cui saltano i nervi e interviene duro su Cucchietti. Espulsione diretta, Andria in 10 e da lì a breve in doppio svantaggio. Angolo calciato da Fortunato, saltano Di Filippo e Mezavilla, alla fine il tocco decisivo che gonfia la rete sotto la Sud è dell’ex Sambenedettese. La partita è in discesa, la squadra dello Stretto va ad un passo dal 3-0 con Porcino: alto di poco, e poco importa. La Reggina vince, lo fa soffrendo, ma ritrova i tre punti e riavvia la sua corsa. Applausi, meritati.
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