Piace. La Reggina gioca a calcio ed inizia a raccogliere consensi. Sorprendente l’exploit degli amaranto nelle prime cinque giornate di campionato, a dispetto di una rosa giovanissima ed un tecnico reduce da annate davvero deludenti. Eppure la classifica, sino ad oggi, sta dando ragione alle scelte prese e i riflettori si stanno spostando sulla compagine dello Stretto. L’allenatore romano, Agenore Maurizi, ha parlato ai microfoni del collega di TuttoLegaPro.com Sebastian Donzella. Ecco l’intervista integrale:
Guardare la classifica dopo 5 giornate conta poco, eppure è impossibile non notare la convincente partenza di questa Reggina.
“Non guardo la classifica ma mi concentro solo sulla gara che devo giocare nel week-end. Adesso, ad esempio, penso al Francavilla. Finora abbiamo fatto bene e dobbiamo continuare a credere nel nostro cammino quotidiano e nelle nostre forze. Tutti insieme: calciatori, dirigenti, staff, magazzinieri, addetto stampa e così via. Questi risultati sono il frutto del lavoro di tutti”.
Una squadra giovanissima…
“Capitano e vice hanno rispettivamente 22 e 23 anni. È vero che paghiamo qualcosa in fatto di esperienza ma ci sono molti pro a scendere in campo con tanti giovani, soprattutto se sono bravi come i nostri: i ragazzi della Reggina hanno voglia di mettersi in mostra e si mettono sempre in discussione. Vi porto un esempio: il mio staff filma tutti gli allenamenti per poi studiarli con calma. In tanti, fra i calciatori, ci chiedono di visionare i filmati. C’è chi se li scarica sul telefonino e se li vede appena ha un minuto libero. Questo significa amare il proprio mestiere“.
Nonostante l’età media bassa, secondo gli addetti ai lavori siete uno dei club con il miglior gioco del Girone C.
“Il 12 agosto abbiamo sposato tutti insieme un principio tattico che è quello di comandare il gioco. Al di là del risultato, è gratificante sia per i tifosi che per i giocatori. Noi proviamo a farlo tramite possesso palla e riconquista immediata della sfera. Ovviamente non sempre riesce: dipende dall’avversario e dal tipo di partita”.
Qual è il segreto di questa Reggina?
“Avere una società che ti fa lavorare bene, un presidente che non mette mai, e dico mai, bocca sugli aspetti tecnici, un diesse che conosce i miei pregi e i difetti, e quest’ultimi sono tanti. Il direttore Basile è stato un mio giocatore, mi conosce, mi supporta e mi supporta. La squadra poi è fantastica perché è formata da ragazzi dediti al lavoro. Questo non significa che poi si vince automaticamente ma comunque si lavora molto bene”.
Qual è il vostro obiettivo? La salvezza?
“Fare il meglio di quello che è nelle nostre corde. Dobbiamo raggiungere il massimo disponibile, al di là della semplice posizione in classifica. Io potrei anche dire la salvezza o i play-off ma il porre un obiettivo sarebbe limitante per questa squadra e per questi ragazzi: dobbiamo solo pensare a fare punti e basta. A un certo punto della stagione trarremo le somme e capiremo fin dove possiamo arrivare. Ma ancora è presto”.
Adesso c’è la trasferta di Brindisi, in casa della Virtus Francavilla.
“I miei ragazzi sanno che sarà fondamentale giocare con grande concentrazione. L’avversario è di tutto rispetto, il nome e il blasone non devono ingannare. Servirà la stessa cattiveria, se non di più, di quella messa nel derby col Catanzaro o in altre partite importanti”.
Che rapporto ha con la tifoseria? A inizio stagione in tanti ebbero dei dubbi sul suo arrivo.
“Era normale: vengo da annate sfortunate, anche se non sempre per colpa mia. È giusto avere ancora perplessità sul mio operato. Sono il primo a dire di non esaltarmi anche se mi arrivano tanti attestati di stima: per dare valutazioni su Maurizi allenatore aspettiamo giugno, sperando che si riuscirà a scavare più a fondo dei pregiudizi. A parte questo, sono felice che i tifosi siano diventati un tutt’uno con la squadra. Ora pensiamo solo a lavorare e fare bene”.
Commenti