Paradossale. È l’esatta descrizione di quanto sta accadendo intorno alla Vibonese attualmente nel limbo fra Serie C e Serie D. Prima bocciata, poi riammessa e poi congelata, la società di Caffo vive un vero e proprio incubo.
Ai microfoni di Tutti Figli di Pianca, per fare il punto della situazione, è intervenuto Danilo Beccaria, DG del club di Vibo Valentia: “Le vicende accadute in quest’estate ci danneggiano profondamente. Innanzitutto dal 4 agosto, giorno nel quale il CONI dichiarava inammissibile il nostro ricorso, facendo cadere tutti i nostri discorsi relativi al mercato in ottica di un eventuale reintegro in Serie C. Successivamente, la sentenza del 24 ci riammetteva in terza serie, ma senza mai risultare esecutiva. Questo ci crea un incredibile stravolgimento dei nostri piani sportivi. Alcuni ragazzi, addirittura, avevano scelto Vibo consci di poter giocare un campionato di Lega Pro, rifiutando altre piazze del professionismo”.
Enorme amarezza, anche in relazione al clamoroso ricorso su una propria decisione griffato Federazione Italiana Giuoco Calcio:“Evidentemente la FIGC ha subito alcune pressioni. Ci sono scenari che sembrano chiari solo a noi. Inoltre è incredibile ed inammissibile come l’unica società che aveva la possibilità di presentare ricorso (il Messina, ndr) non l’ha fatto. Lo ha fatto la FIGC e, onestamente, la cosa mi sembra assurda”.
In chiusura, il dirigente rossoblù promette battaglia fino all’ultimo: “Il 13 giugno abbiamo chiesto alla Lega di visionare gli atti d’iscrizione al campionato del Messina alla quale non ci è arrivata risposta. Noi, comunque, siamo fermi sulle nostre posizioni e andremo fino in fondo, anche addirittura rivolgendosi alla giustizia ordinaria. Stiamo facendo una battaglia su una sentenza già stravinta, corredata da nove pagine di motivazioni. La loro strategia è quella di giocare il maggior numero di giornate possibili per poi chiuderci le porte in faccia per ragioni logistiche”.
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