Quarto posto nell’anno solare ed obiettivo salvezza staccato con un turno d’anticipo. Missione compiuta per Karel Zeman, nella stagione che lo ha visto guidare i colori amaranto. Eppure, i risultati conseguiti non sono bastati al giovane tecnico di nazionalità ceca, per rimanere in riva allo Stretto anche per questo campionato.
Con la schiettezza che lo contraddistingue, Zeman ha tracciato un “mini-bilancio” della sua avventura reggina, intervenendo nella prima puntata stagionale di Tutti Figli di Pianca. Evidente il rammarico per come è andata a finire, così come evidente è il legame verso il popolo amaranto. Di seguito, alcuni passaggi salienti della sua lunga intervista.
TROPPI ALLENATORI-Ho vissuto un’estate davvero tragica, per vari motivi. Adesso mi godo un po’ di vacanze in Sardegna, sperando di non fare invidia a chi ci ascolta (sorride, ndr). Perchè sono senza panchina, nonostante i buoni risultati conseguiti con la Reggina? Oggi come oggi ci sono molti più allenatori rispetto ai posti disponibili, anche perché sono tantissimi i calciatori che appena finita la carriera provano subito a prendere posto in panchina. Oltre a me ci sono parecchi colleghi che meriterebbero di essere già alla guida di una squadra, ed invece stanno a casa. Senza dimenticare le altre tematiche di cui avevo già parlato, e che tutti ormai conosciamo…
ARRIVERDERCI REGGIO-Quando ho capito che non sarei stato l’allenatore della Reggina in questa stagione? Diciamo dai primi di giugno. Molto prima che si concludesse il campionato scorso, il direttore Martino mi aveva anticipato di voler puntare su di me per la gestione tecnica anche negli anni a venire, mentre la società , pur ribadendomi la grande stima che nutriva nei miei confronti, di futuro non aveva mai parlato, e sinceramente questa differenza di posizioni non riuscivo a spiegarmela. No, nessuno dei dirigenti mi ha comunicato la mancata conferma. Dal punto di vista umano avrò sempre enorme rispetto nei confronti del Presidente Praticò e di suo figlio, in quanto li ritengo due persone bravissime. Dal punto di vista tecnico invece, questa decisione non la comprendo.
GRANDISSIMO RISULTATO-Siamo partiti in una situazione molto simile a quella del Rende di quest’anno, dal momento che fino ad agosto non sapevamo neanche quale categoria avremmo affrontato. Alla luce di questa considerazione, ritengo che abbiamo ottenuto un grandissimo risultato. Dopo la sconfitta di Fondi, alla prima giornata, forse neanche io mi sarei aspettato una prima parte di campionato del genere; fin quando almeno nove undicesimi della squadra hanno giocato al meglio delle proprie possibilità , nessuno ci ha mai messo sotto né atleticamente né tecnicamente, anzi il contrario…
IL CAMBIO DI MODULO-Non è vero che me lo ha imposto Martino, ma è vero che il direttore me lo ha suggerito ad ottobre, pensando che fossimo più coperti. Nella seconda metà del campionato, visto che Cane stava vivendo un momento difficilissimo e Possenti si era infortunato, ho deciso io di passare al 3-5-2, e sicuramente a Martino avrà fatto piacere..
I GIOVANI AMARANTO…Sto vedendo tantissime partite, in modo da restare sempre aggiornato per quando ritornerò ad allenare. Tra queste, ho visto anche la Reggina. Non so se la squadra di quest’anno è più forte di quella dello scorso anno, certamente ci sono tanti giovani di prospettiva ma bisogna vedere quando riusciranno ad esplodere. Nella mia esperienza a Reggio ad esempio, ho sempre detto che Bianchimano andava inserito piano piano, e sarebbe stato decisivo da gennaio in poi. Così è stato. Andrea ha delle caratteristiche straordinarie, non ho mai visto un ragazzo di due metri disporre di tanta agilità .
CATANZARO, DOLCI RICORDI-Il derby col Catanzaro rappresenta due tappe importanti della scorsa stagione. All’andata, per l’unica volta non sono stato d’accordo con i nostri tifosi, i quali hanno fischiato e contestato la squadra anche dopo il pareggio allo scadere. Secondo me quel pareggio era importantissimo, ed in quel momento era più giusto infondere sicurezza ai ragazzi, che erano riusciti ad ottenerlo. Era giusto festeggiare in quel momento, poi si poteva criticare dal giorno dopo. Al ritorno invece, abbiamo ottenuto un successo fondamentale per la salvezza, il terzo consecutivo. Giocare di fronte a più di 5.000 spettatori, con quel tifo assordante, ci ha sicuramente aiutato. Un ricordo meraviglioso…
LA CURVA NEL CUORE-Aver allenato la Reggina per me è stato e rimarrà un onore, anche se mi rendo conto che certe parole oggi vengono usate da tutti. Porterò sempre nel cuore la Curva Sud, so che difficilmente mi ricapiterà di vedere una Curva del genere, a meno che non arriverò ad allenare in serie A. Ho imparato l’inno della Reggina a memoria sin dai primi giorni, ed a volte quando lo cantavo mi rendevo conto che in molti non lo conoscevano…
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