Il calcio a Villa rischia di fermarsi di nuovo, almeno per quanto riguarda la prima squadra. E’ questo, in estrema sintesi, il grido d’allarme lanciato da Egidio La Valle, presidente della Villese. La spinosa questione da risolvere, riguarda lo stadio Santoro, la cui dichiarazione d’inagibilità ha già costretto l’undici di Villa San Giovanni a giocare in campo neutro nella seconda parte dello scorso campionato. Se il “divieto d’accesso” dovesse continuare anche per la stagione 2017/2018, sui colori neroverdi potrebbe issarsi la bandiera bianca…
LE IDEE NON BASTANO…Ci tengo a precisare che la nostra non vuole essere una polemica verso nessuno, né una forzatura verso un’amministrazione che si è insediata da poco. Il nostro è solo un grido d’allarme, dettato dalla profonda amarezza e dalla consapevolezza che stando così le cose il nostro percorso, a dispetto di buona volontà e idee alternative, diventa praticamente impossibile. Non chiediamo aiuti, non chiediamo favoritismi e non vogliamo pesare sulle casse di nessuno: chiediamo solo di essere messi nelle condizioni di poter fare calcio, ed affinché ciò diventi possibile, l’utilizzo dello stadio Santoro assume la valenza di condizione imprescindibile.
VILLESI DENTRO-Prima di essere dirigenti, siamo villesi dentro l’anima. Prima di essere uomini di calcio, siamo uomini perdutamente innamorati del loro territorio. E’ nel nome di Villa e di un amore difficile da spiegare a parole, che in tutti questi anni ci siamo sobbarcati sacrifici enormi, anche a costo di sacrificare le nostre famiglie. E’ nel nome di Villa, che ci siamo messi in gioco sette anni fa, partendo dalle fondamenta e costruendo un progetto serio e credibile. E’ nel nome di Villa, che siamo riusciti a portare i colori neroverdi dalla Terza Categoria alla Promozione. E’ nel nome di Villa, che questa società ha curato un settore giovanile di tutto rispetto, cercando di formare tantissimi ragazzi anche e soprattutto dal punto di vista umano e coinvolgendo le loro famiglie. Se non si può coinvolgere il territorio, se non possiamo camminare fianco a fianco con la nostra amata gente, fare calcio non ha più senso, non ha più alcun significato.
LA GENTE E’ FONDAMENTALE-Senza tifosi, il calcio non ha motivo di esistere. Non lo dico io, lo dicono i fatti, lo dice la storia della cultura calcistico-popolare. Se non avessimo avuto quel pubblico meraviglioso nel 2012, non credo che avremmo vinto il testa a testa con la Deliese, trionfando in un avvincente torneo di Prima Categoria. Se penso allo scontro diretto giocato a Villa, ancora mi viene la pelle d’oca. Non possiamo andare a peregrinare per tutti i campi dell’hinterland e costringere i nostri sostenitori a spostarsi di continuo, né prenderemmo in considerazione, nemmeno per un istante, l’ipotesi di giocare a porte chiuse, così come successo nell’ultimo turno dello scorso campionato. E’ vero, anche Villa rientra nell’elenco di quelle piazze che in questi ultimi periodi, per varie cause, ha subito un evidente calo-spettatori: ciò nonostante, il sostegno sposta sempre e comunque gli equilibri di una stagione, soprattutto nella parte finale. Senza il Santoro giocheremmo sempre in trasferta, e ripeto, questo diventerebbe un ostacolo insormontabile.Â
I POSSIBILI SCENARI-La nostra richiesta, ovviamente è stata già presentata al Comune.  La data cruciale sarà quella dell’11 luglio, termine che potrebbe slittare al 20 qualora venisse trovato un accordo col Presidente del Comitato Regionale, il dottor Saverio Mirarchi. Se entro quella data non avremo una risposta positiva, col dolore nel cuore saremo costretti a rinunciare ad ogni attività concernente la prima squadra, e dunque al campionato di Promozione, consegnando il titolo nelle mani del Sindaco, la dottoressa Maria Grazia Richichi. In caso di fumata nera, il nostro impegno riguarderebbe solamente il settore giovanile, che manderemmo avanti per ripagare la fiducia riposta nei nostri confronti dai genitori di questi ragazzi, e per dare agli stessi un percorso settimanale in cui identificarsi all’insegna dei valori più puri e genuini. Oltre questo non potremmo andare, ma speriamo non si debba arrivare ad una resa che per noi rappresenterebbe un enorme dolore, mentre per gli appassionati villesi sarebbe sicuramente una sconfitta. Vogliamo continuare a scrivere tante pagine importanti ed a fare sbandierare orgogliosamente la bandiera neroverde, chiediamo solo di poterlo fare nello stadio che per anni ha narrato le gesta di una intramontabile passione chiamata Villese.
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