Archiviata la brillante salvezza, ottenuta con un turno d’anticipo, in riva allo Stretto è tempo di indirizzare sguardo e pensieri verso la prossima stagione. Il futuro tuttavia, per la Reggina tutto appare tranne che roseo e stabile.
E’ quanto sostiene il collega Arnaldo Cambareri, sulle colonne della Gazzetta del Sud. “C’è tanto da fare- si legge nell’edizione odierna-, perchè tanti sono i problemi sul tappeto. E la società sa bene che sono proprio questi i momenti decisivi per improntare tante cose. Fra queste l’organico che affronterà il prossimo campionato. A quanto pare la società perde pezzi. I soci di minoranza, ad eccezione di alcuni, dovrebbero avere abbandonato lasciando ancora più solo al timone Mimmo Praticò. Non è cosa bella. Al contrario, se non ci saranno nuovi interventi si rischia, bene che vada, il grigiore totale se non il buio”.
Stando così le cose, agli occhi del collega appare fondamentale un aiuto esterno. “Ha dei costi un campionato di terza serie. In proporzione forse superiori agli altri. E i contributi sono quelli che sono: cioè insufficienti per sostenere le spese di un campionato così impegnativo. I conti non tornano affatto quando si deve far fronte a spese abbastanza consistenti. Non sarà sufficiente, ammesso che avvenga, una campagna abbonamenti faraonica e massiccia. I dieci-dodicimila tifosi che la società invoca potrebbero dare una buona mano, ma in genere si affacciano quando ci sono i risultati. E allora bisogna assolutamente che altri ceti della città e della provincia si muovano e diano una mano a chi sta facendo bene e non ha fatto morire il calcio a Reggio. Si tenga presente che questa squadra costruita con abilità in poco tempo per soli due punti non ha disputato i playoff. Praticò e Martino si sono già incontrati e avranno certamente parlato di futuro. La Reggina ora più che mai è nelle loro mani. Ma è anche nelle mani della città ”.
Il fitto elenco di punti interrogativi, coinvolge anche le istituzioni. “Bisognerà vedere che peso avranno. Non sono più i tempi andati, ma le istituzioni possono sempre essere in grado di dare indirettamente il loro apporto. Vedremo cosa accadrà . Certo è che non premiare i sacrifici di una società che ha ritrovato entusiasmo e voglia di fare appare obiettivamente strano e ingiusto”.
Se non verrà sbrogliata l’intricata matassa, appare impossibile affrontare ulteriori argomenti. “Questa settimana sarà importante per capire su quali basi progettuali la società si muoverà o potrà muoversi. Ecco perchè parlare di mercato o altro è perfettamente inutile”.
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