29 presenze e 5 reti in una stagione, l’unica alla Reggina, conclusa con il playoff perso a danno proprio della squadra che allena adesso. L’attuale tecnico della Juve Stabia, Gaetano Fontana, in riva allo Stretto è conosciuto. Non solo De Bode, Lunerti e Onorato. L’allenatore delle vespe, infatti, è un altro ex della gara di domenica.
Con la maglia amaranto, come detto, disputò la stagione 1993-1994, quella terminata con la beffa ai playoff proprio contro la Juve Stabia. Un anno soltanto, ma abbastanza per farsi apprezzare dai tifosi reggini, che alla sesta giornata dedicarono uno striscione all’ex calciatore: “Fontana, tu che ci hai preso il cuore” la scritta della Curva Nord all’attuale tecnico dei campani. Era il 10 ottobre 1993, la Reggina batteva 1-0 il Siena. Quello striscione, una settimana dopo la prestazione di Fontana a San Benedetto del Tronto, che permise alla compagine dello Stretto di vincere 1-3.
Ma Fontana alla Juve Stabia è stato anche calciatore. Lui che, cresciuto nel Catanzaro, sarà protagonista pure con le maglie di Padova (nelle cui fila militava un giovanissimo Alessandro Del Piero), Alessandria, Ascoli, Fiorentina e Napoli prima di chiudere la carriera sempre con i marchigiani nel 2007. Da allenatore, dopo gli inizi in Serie D con Centobuchi e Santegidiese, l’approdo in Lega Pro, alla Nocerina. Con i campani, però, lo spiacevole episodio del 10 novembre 2013: si gioca all’Arechi il derby contro la Salernitana. I tifosi rossoneri, ai quali viene negata la trasferta, protestano minacciando i propri calciatori se fossero partiti per Salerno. La partita inizia e dopo 22 minuti l’arbitro è costretto a chiuderla anticipatamente: quattro calciatori della Nocerina fingono infatti di infortunarsi e il direttore di gara conclude quindi il match per l’assenza del numero minimo di giocatori. Da lì, l’esclusione dal campionato per illecito dei campani e la squalifica a Fontana (3 anni e 6 mesi), graziato poi dalla Figc che gli condona lo scorso marzo i 15 mesi rimasti.
Una buona carriera, sicuramente, da calciatore con la militanza in piazze importanti e un inizio sfortunato da allenatore. Adesso, però, l’esperienza alla Juve Stabia da cui poter ripartire con ancora più forza.
tratto da RNP del 07/10/2016
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