Prima trasferta del 2017 per la Reggina. Incombe la sfida di Catania, amaranto chiamati a dar seguito alla vittoria di sabato contro l’Akragas in uno dei campi più temibili dell’intero girone C.
Alla vigilia della gara, e subito dopo la presentazione del neo acquisto Leonetti (CLICCA QUI per leggere le sue prime parole da calciatore della Reggina), il tecnico Karel Zeman ha incontrato i giornalisti nella consueta conferenza stampa pre partita: “Nonostante la penalizzazione – ha esordito l’allenatore – il Catania resta una squadra temibile e completa che in casa ha sbagliato pochissimo. Hanno cambiato modulo di recente non ottenendo ancora alcun successo con questo nuovo schieramento, la speranza è che possa proseguire questo trend anche domani. Come si prepara tatticamente la sfida? Dovremo cercare di tenere alti i ritmi, in ogni caso la gara d’andata ci ha insegnato di essere aggressivi “nei limiti”. Infatti l’abbiamo preparata in due modi diversi: in base a come ci si sente e all’andamento del match, potremo pensare di aspettarli o attaccarli”.
Sugli uomini e sul nuovo arrivato Leonetti, Zeman non si sbilancia più di tanto: “Rientra Botta ma manca Kosnic, troveremo un’alternativa ma l’assenza di qualche elemento non mi sembra un grosso problema visto che con l’organico ampio c’è tanta gente che ha visto poco il campo. Leonetti dall’inizio? E’ chiaro che, essendo arrivato adesso, parte in ritardo, ma non escludo totalmente un suo impiego dal primo minuto. Vedremo”.
“Caratterialmente – conclude Zeman – si deve lavorare, ma ogni calciatore prepara la partita a modo suo a livello mentale. Domani giocheremo di fronte a 8 mila spettatori e, così come a Lecce, spero ci serva da stimolo. Da questo punto di vista è difficile preparare la gara perché sarà il campo il giudice insindacabile. In settimana ci si può preparare in un certo modo, ma è quando si scende sul rettangolo verde che si deve battagliare. Catania più “maturo” a livello anagrafico e quindi in difficoltà a livello atletico? Sicuramente la nostra è una squadra molto più giovane, tenere alti i ritmi per gran parte di gara potrebbe metterli in apprensione. Non dimentichiamo anche però che, se le condizioni del terreno di gioco sono così come le abbiamo viste, loro avranno più esperienza di noi a gestire alcune fasi di gara”.
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