“Un campo di patate“. Con tale definizione, l’amministratore delegato del Catania Pietro Lo Monaco aveva definito  il terreno di gioco dello stadio Oreste Granillo, subito dopo il match tra Reggina e Catania, andato in scena in riva allo Stretto il 14 settembre scorso e terminato col punteggio di 1-1.
La suddetta definizione (peraltro non contestabile, viste le condizioni davvero pessime in cui versava il “teatro” dei colori amaranto), era stata accompagnata dalle lamentale dello stesso Lo Monaco, il quale aveva aggiunto di aver mandato personalmente le foto del Granillo al Presidente della Lega Pro Gabriele Gravina, in quanto a detta dell’ad non era possibile “organizzare eventi sportivi in questa struttura fatiscente”.
Un girone dopo si torna a parlare di terreno di gioco in condizioni pessime, e c’è sempre di mezzo la sfida tra amaranto e rossazzurri. Stavolta però, la problematica non riguarda il Granillo, ma bensì il Massimino di Catania, che domenica 29 gennaio ospiterà la 23esima giornata.
“Stadio Massimino, l’erba non si vede più“, titolano i colleghi di mondocatania.com (a corredo del pezzo, le relative foto), i quali in sede di disamina aggiungono che già contro la Fidelis Andria il “terreno si presentava particolarmente rovinato. Tanto da valere le lamentele dell’allenatore ospite“. Ad onor di cronaca, lo stesso portale etneo riferisce che fino a dicembre “Le condizioni del prato verde del Massimino erano perfette, da essere portate a esempio per tutta la Lega Pro, fino al 16 dicembre. Ovvero il giorno prima della partita intena con la Casertana. La sfida si giocò sotto il diluvio e il fondo di gioco ne uscì malconcio. Ad aggravarne le condizioni fu l’incontro successivo, contro il Monopoli, giocato anch’esso sul bagnato”.
Da condizioni perfette a condizioni critiche dunque e stando a quanto si legge su mondocatania, “ad occuparsi della manutenzione del campo, secondo la convenzione stabilita col Comune, è il Calcio Catania”. Nell’augurare alla società rossazzurra che la situazione torni presto alla normalità , siamo certi che stavolta foto a Gravina non ne arriveranno…
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