Terza sconfitta consecutiva per la Viola Reggio Calabria, che cade sonoramente in casa al cospetto di una Roma straripante, trascinata dalle triple di un Massimo Chessa da 33 punti e dalle giocate del velocissimo play americano Anthony Raffa. La Viola paga un primo tempo da dimenticare che ha scavato un solco profondissimo dal quale i neroarancio non sono stati in grado di risalire.
Ritmi altissimi in avvio di match con veloci capovolgimenti di fronte e canestri da entrambe le parti. Roma parte decisamente meglio e firma un break di 13-4 dopo tre minuti grazie all’estro ed all’imprevedibilità del play americano Raffa, autentico mattatore di quest’avvio. Paternoster chiama prontamente time-out per dare una scossa ai suoi e la Viola prova a restare a galla grazie ai canestri di Legion e Lupusor. Roma di contro sfrutta ottimamente la tattica del contropiede, cogliendo spesso e volentieri impreparata la retroguardia neroarancio, lenta a rientrare in difesa in più di un frangente. Giallorossi implacabili anche dall’arco con Raffa e Chessa sugli scudi, autori di tre bombe pesanti che consentono ai capitolini di raggiungere al 9′ il massimo vantaggio sul più 15 (16-31). Per la Viola troppa frenesia in attacco e molta confusione in difesa. Lo splendido gioco da quattro punti di Lorenzo Caroti chiude il quarto sul 22-33.
Al rientro sul parqut, un super-Chessa continua a martellare dall’arco il canestro neroarancio. Roma difende forte e si chiude bene internamente, impedendo ogni linea di passaggio verso Radic, totalmente fuori dal match. Lupusor e Caroti provano a suonare la carica ma Roma oggi è davvero implacabile. Gli uomini di coach Corbani prendono pieno possesso della gara e continuano a macinare punti su punti, sfruttando un’imbarazzante e quanto mai preoccupante passività difensiva neroarancio. Contropiede, tiro da tre, penetrazioni e chi più ne ha più ne metta, ogni sortita offensiva giallorossa è un successo assicurato. Ciliegina sulla torta è la poderosa schiacciata di Brown sull’alley-oop di Raffa in chiusura di quarto. Neroarancio che tornano mestamente negli spogliatoi accompagnati dai fischi del proprio pubblico ed un passivo di 27 punti. Il quarto si chiude sul punteggio di 37-64. Da registrare per la Virtus i 25 punti di uno scatenato Chessa.
La Viola rientra in campo con un piglio più aggressivo e prova a ricucire il gap affidandosi all’energia di Armin Mazic, tenuto misteriosamente in panchina per quasi tutto il primo tempo, e ad un Ivica Radic più intraprendente e determinato. Roma sembra aver perso quella brillantezza offensiva che aveva caratterizzato i primi due quarti. Il pubblico avverte il momento positivo e cerca di dare quella spinta necessaria che serve per tornare ufficialmente in partita. Legion e Lupusor si fanno carico dell’attacco neroarancio e, grazie ad un parziale di 32 a 18, gli uomini di coach Paternoster intravedono uno spiraglio in fondo al tunnel, apprestandosi a giocare l’ultima frazione con un ritardo di “appena” 13 punti. Il punteggio recita 69-82.
L’ultimo quarto si apre però nel peggior modo possibile. Roma capisce che non può più scherzare e serve subito un parziale di 10-0, con cui i capitolini mettono ufficialmente le cose in chiaro. Da qui in poi i neroarancio non saranno più in grado di riaprire la gara, con il periodo che scivola via velocemente senza particolari interruzioni o ribaltamenti. Legion al momento del suo ultimo cambio, viene salutato con un caloroso applauso da tutto il pubblico reggino, consapevole di aver visto il giocatore americano vestire la maglia della Viola per l’ultima volta in questa stagione. Finisce 83-104.
Marco Iurato
Simone Bellantone
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