Nonostante siano passati già cinque giorni dalla sfida del Franco Scoglio, Messina-Reggina non è ancora andata agli archivi. Nella speranza che presto ritorni tutto nei binari della normalità, registriamo le nuove dichiarazioni del difensore peloritano Angelo Rea, questa volta intervenuto ai microfoni dei colleghi di Messina Sportiva (clicca qui per rileggere quelle rilasciate alla Gazzetta dello Sport).
“Giocavamo in casa- ha spiegato il calciatore- e volevamo dimostrare di non valere quella posizione di classifica. Teniamo a questa maglia e la gente lo ha visto. I risultati non sono quelli che i tifosi si aspettano e possiamo dare di più, ma vincendo il derby penso che abbiamo ricucito il rapporto con loro”.
Dal calcio giocato, al tunnel della discordia. “C’è stata un po’ di tensione nel sottopassaggio. Mentre rientravo ho ricevuto una botta alla testa, vedevo doppio e non ho potuto giocare il secondo tempo. Ho letto tante cose, dette dal presidente e dall’allenatore della Reggina, invece per me era stata solo una partita come lo sono i derby. Cornuto e mazziato, perché loro parlano di aggressione di Sala, ma io non sono neanche riuscito a rientrare in campo… All’indomani, dopo quanto accaduto, ho fatto anche una tac. Non mi piace far polemica, ma evidentemente per giustificare la sconfitta loro hanno voluto parlare di altre cose e ciò mi dispiace”.
In attesa di quanto stabilirà il Giudice Sportivo, ci auguriamo sia stata davvero questa l’ultima polemica a distanza, e che dalle prossime sfide tra amaranto e giallorossi si possa parlare solo ed esclusivamente di calcio giocato. Nel frattempo, ribadiamo il nostro pensiero: l’ultima edizione di Messina-Reggina, al di là del risultato finale e di una sconfitta che gli amaranto hanno meritato, è stata davvero una delle più grigie che la storia dello Stretto ricordi…
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