Tristezza, come quella provata nel vedere il settore ospiti, così come si presentava giovedì 29 dicembre nella foto che vi proponiamo. Tristezza e sgomento. Gli episodi che hanno fatto da cornice a Messina-Reggina, non possono che lasciare tali sensazioni. Uno spettacolo mediocre in campo, seguito da una ridda infinita di accuse reciproche, veleni, frasi scioccanti e frettolose smentite. Il tutto, finito ovviamente nelle copertine e nei titoloni dei media di tutta Italia. Il  derby dello Stretto, sfida che ha scritto pagine epiche e regalato emozione degne di categorie decisamente superiori alla Lega Pro, di sicuro non meritava un epilogo del genere.
Partiamo dall’aspetto principale, ovvero dal sospiro di sollievo che tutti abbiamo tirato, nel sapere che l’incendio divampato sul pullman degli amaranto non ha portato ad alcuna conseguenza. Partiamo da qui, perché è bene ricordare che i valori della vita vanno ben oltre uno sport che rappresenta una passione sconfinata. Perché la cosa più importante è che trenta e passa persone siano tornate a casa sane e salve dalle loro famiglie, senza un graffio.  Non abbiamo pensato neanche per un secondo, che si sia trattato di un incendio doloso: non ci abbiamo pensato e non vogliamo neanche pensarci, siamo sicuri che il guasto accorso al pullman sia di natura accidentale. Se i fatti, o meglio le indagini portate avanti dagli organi competenti, dovessero smentirci, allora vorrebbe dire che il calcio è davvero finito. Che non ha più senso continuare.
Riguardo il resto degli episodi extra-campo, dopo aver sentito tutto ed il contrario di tutto, anche in questo caso aspettiamo di sapere cosa diranno gli organi preposti. Chiudiamo qui dunque, questo capitolo, perchè qualsiasi cosa andremmo ad aggiungere, ci porterebbe nel campo della retorica e delle banalità .
E adesso apriamo (finalmente!) un altro capitolo, quello riguardante il calcio giocato. Cercando di stemperare gli animi, di un derby che continuando di questo passo subirà divieti su divieti anche negli anni a venire, perdendo ancora più fascino e colore. Così come ci siamo goduti i ripetuti trionfi relativi al derby più sentito, adesso bisogna accettare la sconfitta. Mettiamoci la faccia, tutti. Senza alibi, ma con grande senso di responsabilità . Lecchiamoci le ferite, a denti stretti.
Più di una volta, fatto salvo il rispetto dei ruoli e lo stile di una critica sempre costruttiva, siamo stati in disaccordo con alcune dichiarazioni del Presidente Praticò. Tornando alla sfida di giovedì tuttavia, sul caso specifico lo stesso Praticò ha dato una chiave di lettura perfetta, che merita soltanto i complimenti. “Il Messina ha vinto perchè ha meritato di vincere“, ha dichiarato in sala stampa il massimo dirigente, il quale, in un colloquio informale avuto col sottoscritto, ha aggiunto che “gli episodi pre-partita hanno una percentuale pari allo zero per cento sulla sconfitta, frutto di un secondo tempo deludente”. Speriamo che tale disamina, veritiera e coerente, serva da lezione per tutta la squadra.
Quella tra Messina e Reggina è stata una partita brutta, tra due squadre che necessitano di rinforzi. Il Messina l’ha vinta perchè ci ha creduto di più. Perchè ha interpretato il derby meglio di noi. Perché la Reggina, nel secondo tempo, ha dato l’impressione di giocare una gara come tutte le altre. Non un derby, non la partita più attesa dell’anno. E’ questo, parlando di calcio, il dato che ferisce di più. E’ questo il concetto su cui gli amaranto si devono interrogare. Perchè negli ultimi mesi è già successo troppe volte. Cali di tensione, fragilità emotiva, black out totali. Scene viste e riviste negli ultimi due mesi. Arrivati a questo punto, non è una criticità imputabile soltanto alla giovanissima età media del gruppo. E non illudiamoci che i rimedi possano essere trovati solo dal mercato, specie tenendo conto di un budget non certo faraonico e di un organico che, prima ancora di essere potenziato, dovrà essere sfoltito.
Prima dei rinforzi, serve l’anima. Serve ritrovare l’identità perduta. Ma quella, la trovi soltanto nel chiuso di uno spogliatoio, guardandoti negli occhi. Con coraggio, umiltà e senso d’appartenenza. E’ il tempo delle responsabilità , è il tempo di riprendere il cammino a testa bassa. Gli echi di Messina-Reggina presto si spegneranno, ma la corsa verso la salvezza deve ricominciare con tutt’altro spirito. Perchè la vera Reggina, quella che tutti abbiamo ammirato ed applaudito al di là del risultato finale, stiamo ancora aspettando che torni da Caserta…
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