Uno dei derby più “tristi” di sempre, continua a far parlare di sé non certo per lo spettacolo (?) offerto all’interno del rettangolo di gioco. Tra social network, comunicati ufficiali e dichiarazioni rese attraverso i media. Dopo gli interventi di Cucinotti, Zeman, Stracuzzi e Pozzebon, è stato il Presidente della Reggina Mimmo Praticò a dire la sua in merito ai deplorevoli episodi extra-calcistici che hanno consegnato Messina-Reggina alla ribalta delle cronache nazionali.
Nel pomeriggio di ieri, nel corso di “Reggina in Rete“, condotta dal collega Michele Favano e prodotta da Immedia Live con la collaborazione di RNP, il massimo dirigente ha ricostruito la dinamica riguardante quanto accaduto ad Andrea Sala.
“Il nostro spogliatoio era in un corridoio lungo almeno 40-50 metri. Io ero dentro lo spogliatoio, ad un certo punto ho sentito gridare e pensavo fosse solo un vociare. Sono uscito ugualmente, credevo si trattasse di tensioni normali per un derby, e uscendo sulla destra ho visto tante persone, tra cui il nostro portiere. Ho visto anche un signore della Procura Federale, il quale ha detto di aver visto tutto, aggiungendo che un calciatore del Messina ha colpito Sala. Non so se il ragazzo ha subito o meno un trauma, ma in quel momento ho visto un Sala veramente scosso“.
Alla domanda sul perché la società non ha pensato di presentare riserva scritta verso il direttore di gara, magari non facendo partecipare al match il proprio estremo difensore, Praticò ha risposto così. “Chi non è abituato a vivere nello sport, va trovando qualunque cosa a cui aggrapparsi. Già l’anno scorso, per fare ricorso al Rende, mi sono violentato: per me le partite si vincono sul campo, non fuori. Abbiamo costruito un immagine che ha portato questa società ad essere vista come diversa dagli altri, per orgoglio, coerenza e passione. Non si può essere incoerenti, anche perché ritengo, alla luce dei fatti, che qualunque cosa avessimo scritto non avrebbe influenzato il risultato“.
Ulteriori particolari, emergono dall’intervista che Praticò ha rilasciato al collega Cristofarò Zuccalà , riportata nell’edizione odierna della Gazzetta del Sud. “A conferenza finita, mentre uscivo, ho visto che i nostri giocatori inveivano sembra contro un tesserato del Messina perché sputava contro il pullman. Poi, una volta partiti, a distanza di un chilometro i nostri hanno gridato ‘al fuoco, al fuoco’. Ho pensato a uno scherzo, invece nella parte posteriore del mezzo le fiamme erano alte. Sono seguiti momenti di panico. Attimi terribili…“.
Nella parte conclusiva dell’intervista, un messaggio distensivo, per riportare il tutto nell’ambito della normalità , anche per quanto concerne l’ottica futura. “Ci siamo sentiti col Presidente Stracuzzi. E ci siamo risentiti anche stamane (ieri, ndr). Il nostro allenatore Zeman aveva rilasciato dichiarazioni e scritto qualcosa su Fb sull’onda dello spavento. Sinceramente da sportivo mi auguro che venga chiarito e che i futuri incontri tra Messina e Reggina possano rappresentare un inno allo sport, in cui le tifoserie facciano il tifo per la propria squadra affiché l’una possa prevalere sull’altra. E vinca sempre la migliore“.
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