La loro parentesi in amaranto, fatta più di ombre che di luci, è coincisa con un periodo “storico” per la Reggina, che passava dalla lotta per la salvezza per la Serie A all’incubo Lega Pro, scacciato in quell’ultima giornata al “Romeo Menti” di Vicenza. Francesco Bombagi e Paolo Baiocco incontrano di nuovo quelli che sono stati anche i loro colori, in quello stadio che tante emozioni riesce a trasmettere, in un contesto che di calcio vive e vuole vivere.
Sedici presenze per il ventisettenne centrocampista sardo con la maglia della Reggina in B nella stagione 2012/13, senza incidere come avrebbe potuto e dovuto. Un rendimento al di sotto delle sue potenzialità , lui che fa del suo destro insidioso la sua arma migliore. Bombagi, però, si sta prendendo le sue piccole rivincite: la continuità con cui sta trovando spazio in campo negli ultimi anni gli ha permesso di esprimere tutto il suo valore.
Discorso un po’ diverso per Paolo Baiocco, l’uomo a cui furono affidate le chiavi della porta nella stessa stagione 2021/13: quaranta presenza in amaranto e negli occhi dei tifosi quella parata all’ultimo respiro a Vicenza che permise alla Reggina di conquistare la salvezza diretta. E poi tutti ad abbracciare il portierone romano che visse, con ogni probabilità , uno dei momenti più emozionanti della sua carriera.
Domani saranno di nuovo loro e la Reggina, ma con un’altra casacca, quella dell’Unicusano Fondi. Un cammino importante della squadra laziale e che non ha intenzione di fermarsi in riva allo Stretto. Bombagi e Baiocco ci tornano da avversari, ma Reggio ha lasciato loro qualcosa in eredità .
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