Da quasi due mesi non si “brinda” alla vittoria in casa amaranto. La Reggina si è rottamata, ha buttato al vento un avvio di stagione da champagne e caviale, precipitando in un nero periodo di categorico digiuno.
L’ultimo successo al Granillo contro la Juve Stabia, il 9 ottobre scorso, ottava di campionato. Tempi lontani, quasi dimenticati. Da quel giorno per la Reggina sono iniziati i dolori, atroci, le polemiche e le divisioni (in termini interni ed esterni). Zeman è passato in un batter d’occhio da nuovo “Messia” del calcio reggino a “problema estremo”.
Il cammino della Reggina, da quel successo sui campani ad oggi parla chiaro: quattro sconfitte e quattro pareggi, gli ultimi tre consecutivi e recenti. La Reggina non vince più, in compagnia di Taranto e Catanzaro è la squadra che ha vinto meno, ed ha la seconda peggior difesa del girone. Numeri da far spavento. Se non fosse per la caparbietà a tratti manifestata nelle ultime uscite e la volontà di riagguntare il punteggio fino all’ultimo respiro, la tifoseria avrebbe poco di cui stare serena.
Il tempo scorre e le necessità aumentano: il turno infrasettimanale è alle porte. Ma non sarà certo una gara agevole. Virtus Francavilla è matricola terribile: settima in classifica, gioco di qualità , grinta da vendere. E morale ferito, dopo l’ingiusto ko di Castellamare di Stabia. Insomma peggior avversario non poteva esserci per gli uomini di Zeman chiamati, praticamente, ad una difficile impresa.
Ma per non continuare a “rottamarsi” servirebbe un colpo di genio perchè, alla fine della fiera, contano solo i punti. E di quelli la Reggina ne ha tremendamente bisogno
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