L’ultima sfida tra Reggina e Catania risale a 8 anni fa, ultima stagione in Serie A del club dello Stretto. Sulla panchina amaranto sedeva Nevio Orlandi. Dopo quella stagione le strade si divisero, presero vie diverse. Adesso ritorna a giocarsi Reggina-Catania e chi meglio di Nevio Orlandi può raccontare le vicende più recenti di questa sfida. L’ex tecnico del Barletta è stato ospite telefonico di Tutti i Figli di Pianca.
I primi ricordi sono certamente positivi: penultima giornata di campionato 2007-2008, la Reggina espugna il Massimino con una doppietta di Amoruso: “Quello fu un anno particolare – esordisce Orlandi – e la salvezza lo fu ancor di più. La vittoria mise una serie ipoteca sul mantenimento della categoria che arrivò una settimana dopo con l’Empoli. In quella stagione puntammo su alcuni giocatori determinanti, i vari Amoruso, Aronica, Modesto. Credo sia stato l’aver rinunciato a loro tre, a quell’intelaiatura, l’anno dopo, a portarci alla retrocessione. Alla lunga si evidenziò il venir meno di determinati calciatori all’interno dello spogliatoio”.
“A distanza di anni tuttavia – prosegue – è sempre sul valore di determinati calciatori che si decidono certe partite. Allora in Serie A come adesso, oltre all’aspetto tattico conta tanto la valenza e l’esperienza di alcuni elementi. Ho seguito anche alcune partite della Reggina ultimamente, bisogna dare atto delle capacità dei dirigenti. E’ vero che è stata raggiunta la Lega Pro ma è anche vero che una città come Reggio deve pensare a qualcosa in più della terza serie”.
Sempre in quegli anni spiccò un giovanissimo elemento, che fece parlare di sè per delle vicende internazionali che coinvolsero lui e la Reggina: Vincenzo Camilleri. Dopo tante esperienze, ieri il difensore siciliano ha firmato per la Paganese. “Cosa è mancato perchè potesse confermare le aspettative che aveva? Era una grossa promessa del nostro calcio, a volte la crescita di un giovane va programmata coi tempi e modi giusti. Il percorso tecnico-tattico deve essere seguito gradualmente e individualmente. Forse quando andò al Chelsea necessitava ancora di qualcosa in più per crescere, avvenne tutto troppo velocemente”.
Prima dell’arrivo di Karel Zeman, quest’estate, diversi furono i nomi di allenatore accostati alla panchina amaranto. Tra questi fu fatto anche quello di Nevio Orlandi. Verità o solo voci di corridoio? “Solo voci – chiosa il tecnico – non c’è mai stato alcun confronto con la società . Con il Chieti, invece, una vicenda particolare. A fine giugno avevo l’accordo ma ho chiesto la cortesia di aspettare luglio per l’ufficialità per una questione di rispetto verso le altre squadre. In quel lasso di tempo, in una conferenza stampa della società in cui annunciavano il nuovo DS, ci fu un intervento dei tifosi che destabilizzò le idee del Presidente il quale decise di lasciare la conferenza. Da lì una serie di situazione che fecero saltare un po’ tutto. Comunque mi aggiorno sempre e guardo soprattutto la Lega Pro. Dopo Chieti, al di là di qualche abboccamento, non c’è stato niente di concreto. Io come detto mi tengo sempre aggiornato attendendo pronto un’eventuale chiamata”.
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