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Reggina, DG Martino a 360°: “Mercato, strutture, squadra e società, vi dico tutto…”

Reggina, DG Martino a 360°: “Mercato, strutture, squadra e società, vi dico tutto…”
Lega Pro
05/09/2016 13:37 | A cura di Redazione ReggioNelPallone.it
Nel corso dell'incontro tenutosi all'Hotel Excelsior di Reggio Calabria, il DG amaranto Martino ha affrontato diversi temi con i giornalisti presenti

Incontro informale con la stampa. Questo è quanto avvenuto all’Hotel Excelsior di Reggio Calabria questa mattina tra il Direttore Generale Gabriele Martino e la stampa. Una tranquilla chiacchierata, attorno ad un tavolo, tra un caffè ed un biscottino. Si è parlato di tanti argomenti, e tanti sono stati i ringraziamenti del DG nei confronti di società, squadre, tifosi e giornalisti stessi: “Questo incontro – ha esordito Martino –  avviene per trattare alcuni temi subito dopo la chiusura del mercato”.

Si parte parlando della scelta di mister Zeman, “indipendente dalla categoria ma voluta da un’idea di cultura del lavoro, di calcio propositivo e che potesse far nuovamente innamorare la gente al di là del risultato finale”.

“Nel corso del ritiro la società – prosegue il DG amaranto – la società ha lavorato, credetemi, 19 ore al giorno, cercando di fare più del massimo per poter ascrivere ai vari obiettivi. I sacrifici del Presidente e dei soci dal punto di vista economico e finanziario, ma anche l’impegno fisico, nasce solo  da chi ha passione e amore per città e squadra. Scherzando col Presidente dicevo che è dal 13 agosto 2015 che non ci si è fermati un attimo. Questa società, è bene ricordarlo, è riuscita in 10 mesi a fare cose straordinarie. Il calcio a Reggio Calabria è tornato tra i professionisti dopo una sola stagione, fatta di sofferenze ma in cui sono stati fatti altrettanti sacrifici”.

“Tornando ai giorni nostri, il 4 agosto viene sancito il ripescaggio della Reggina in Lega Pro, solo dal 7 agosto si è potuta iniziare l’operazione di costruzione dell’organico. Costruzione in linea con le condizioni economiche della società, ed era il primo obiettivo, ed organico che potesse avere mix di innovazione ed esperienza e che avesse caratteristiche che potessero esaltare il calcio propositivo. In tal senso siamo sicuri di aver lavorato intanto mantenendo alto quei valori che hanno contraddistinto la nostra vita calcistica (lealtà nei rapporti, onestà nei comportamenti) e che sempre ci hanno accompagnato. Abbiamo cominciato a lavorare girando l’Italia in lungo e in largo e non come tanti solo al telefono, incominciando ad approfondire gran parte di quegli obiettivi e mai abbandonando l’idea di un ripescaggio”.

“Abbiamo trovato aperte tante porte nel calcio italiano, i nostri nuovi 19 calciatori provengono alcuni da big di A, alcuni da medio-piccole di massima serie e qualcuno da B e C. Ciò vuol dire che ancora la Reggina viene stimata da calcio nazionale. E non era facile all’indomani di un fallimento ripresentarsi con l’amore che solo noi reggini pensiamo di avere o con consapevolezza che sani comportamenti alla lunga pagano. Così abbiamo iniziato a lavorare interpellando società e calciatori e devo dare atto che quelli con un curriculum importante hanno risposto con grande entusiasmo e professionalità. Nessuno è venuto a Reggio perchè pensava di guadagnare qualcosa in più rispetto a quanto percepito in altre società, ma perchè pensanva che il calcio ancora a Reggio ha significato. Ieri ne è stata la riprova, c’è stata la risposta della gente”.

“Certi aspetti, non tutti possono coglierli se non da dentro, ma vi  posso assicurare che i calciatori sono diventati in pochissimo tempo amici. Ieri si è vista una squadra che correva e rincorreva, che non si è mia risparmiata, con esperti a guidare giovani e giovani a seguire i più esperti. Mi va di ringraziare anche tutti i tifosi che hanno risposto con un atto d’amore, tutti coloro presenti alla partita di ieri, indotti forse anche da curiosità di vedere all’opera una squadra “sconosciuta” se non in poche unità rimaste dalla scorsa stagione. Il dato per noi più importante è stato quello di avere percepito che la gente sia uscita dallo stadio soddisfatta. Non solo per la vittoria del derby ma per come si è battuta la squadra. Per noi che facciamo ancora parte del calcio antico, avere visto è stato molto importante”.

“Tuttavia la squadra sa benissimo che deve continuare a lavorare, con maggiore applicazione e impegno perchè il campionato è lunghissimo e le difficoltà sempre maggiori. Per noi, in quanto società, adesso viene la parte più difficile: passare alla parte organizzativa, bisogna attrezzarsi in ogni comparto societario, noi già lo stiamo facendo con la scelta di alcune persone che faranno parte dell’area scouting. Sia per la prima squadra che per il settore giovanile abbiamo scelto tre persone: Francesco Marino (ex attaccante amaranto che ha calcato campi importanti come Udinese e Brescia), che già aveva svolto questo ruolo in altre società ed ha risposto, da reggino, alla nostra chiamata come chi vuole mettersi al servizio della nostra società senza star lì a pensarci più di tanto. Marino si è già sobbarcato trasferte per andare a vedere i primi avversari. Poi, sempre in area scouting, ci sono Ascrizzi e Posillipo”.

“Perchè ho parlato del settore giovanile? Perchè è bene che tutti si mettano in testa che, seppur sia settore che non appare agli occhi della stampa, è vitale per il futuro della Reggina. Operazioni come quelle di Villa e Carrozza ci hanno permesso, per vantaggio economico a nostro favore, qualche difficoltà in meno successivamente”.

“Tra le difficoltà ci metto anche l’aver dovuto lavorare venendo sballottati qua e là per via del problema strutture. Il Presidente voleva gridare questo al mondo per far capire l’importanza della Reggina in questa città, la Reggina è uno dei beni della città e credo che tutti si debbano schierare a favore di questa società e squadra. Vogliamo poterci allenare seriamente, sarebbe un delitto disperdere quello che questi ragazzi potenzialmente hanno soprattutto perchè, credetemi, nessuno di loro gioca per soldi. Lo hanno dimostrato in sede di accordi contrattuali e in questi giorni di lavoro”.

“I risultati di questa società non dipendono solo da Zeman ma da tutti. Anche voi giornalisti avete il compito di tutelare la Reggina incoraggiandola nei momenti difficili perchè sapete che le difficoltà ieri erano 1000 e oggi sono 1001 e non 999. Anche noi siamo esseri umani e abbiamo bisogno di essere incoraggiati. Lottiamo per delle persone, per la città, esercitate un potere incredibile, forte, c’è chi si diverte a farlo in modo negativo, si chiede di farlo in modo positivo. E’ un patrimonio non solo per noi ma anche per voi. Basta poco ad incoraggiare Bangu, ad esempio, o a mandarlo in difficoltà. Mi piacerebbe che voi diventaste amici della squadra, che vi sentiste coinvolti in questa nuova, appassionante, progettualità. Per crescere però non solo entusiasmo ma anche esperienza. Vi chiedo di stare vicini e caso vuole che ciò succeda all’indomani della vittoria nel derby. Ve lo avrei chiesto lo stesso. Io ho fatto anche tanti errori nella vita ma se ci si incontra, ci si parla, alla fine si potrà anche pensare di rivivere i successi del passato o vivere successi in modo nuovo. Reggio mai città “larga” dal punto di vista economico, ma ci si è sempre impegnati grazie a tante idee. Sentitevi reggini quando scrivete, paladini della Reggina quando intervistate, sostenitori di Zeman anche quando si perderà. Quando sappiamo unirci siamo bravi e più forti di quanto non sembri”.

“Ieri ho ricevuto messaggi di complimenti, alcuni da personaggi famosi come Roberto Mancini. Ma i due più importanti, intorno alle 22, due messaggi di due Consiglieri della Reggina: ‘Grazie per lo spettacolo che ci avete offerto’. Avere capito che anche gente che non appare ma che in qualche modo partecipa alle vicende sono anch’essi contenti, è tanto”.

“Il nostro Presidente è tifoso, come quelli di una volta. Se gli state vicino secondo me riuscirà a fare buone cose. Bisogna far capire importanza strutture, avere delle certezze è fondamentale”.

Su Sant’Agata: “Ci sono aspetti legali di mezzo e bisogna essere rispettosi delle norme che vedono in questo momento il Sant’Agata nelle condizioni in cui tutti sapete. Per il calcio reggino quel centro è stato fondamentale, il calcio a Reggio ciclicamente importante per sorti città. Quindi se quel centro sportivo, frutto sicuramente di tanto impegno da parte di altri – e io ci ho lavorato sin da quando non era nulla (1986) – ha questa importanza, bisogna fare in modo che non scemi l’impegno di persone che vogliono riportare in alto il calcio in questa città”.

“Il terreno di gioco del Granillo, per questioni burocratiche, da fine aprile a dieci giorni è stato fermo. Il manto erboso è in condizioni precarie rispetto allo stadio, approntato con grande impegno da parte di Amministrazione e Assessore Zimbalatti. La squadra però si deve allenare, e a Gallico non può, quindi deve riandare al Granillo e diventa un problema. Questa squadra per crescere ha bisogno di strutture. La città non ha in dotazione solo stadio Granillo, ci sono anche altre strutture. Non ho seguito compiutamente il problema Sant’Agata ma resta un dato di fatto che la società si sarebbe acclarata i campi fino al 30 giugno 2017. Domenica prossimo iniziano i campionati Allievi e i ragazzi non hanno dove allenarsi”.

Redazione ReggioNelPallone.it
Testata giornalistica online Aut. Trib. di Reggio Calabria n. 11/2010 Il calcio e lo Sport nella Provincia di Reggio Calabria.

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