MERCATO REGGINA, FATTO IL MASSIMO: ORA UNITI VERSO LA SALVEZZA!

Di Gianpiero Versace – Un mercato così non lo avevamo mai vissuto. Si è operato tanto, tantissimo. In poche settimane l’organico è stato letteralmente ribaltato: rileggere l’elenco dei convocati per il ritiro di Cotronei per credere. Una considerazione su tutte: della totalità degli attaccanti e dei centrocampisti partiti per la Sila ne è rimasto solo uno, Fabio Oggiano. La mediana è stata totalmente stravolta e, appunto, dei 7 attaccanti attualmente in rosa ben 6 non facevano parte della spedizione che ha inaugurato la stagione.

Oltre all’esterno sardo e ai due portieri attualmente di riserva – Licastro e Comandè – sono soltanto altri 5, tutti in difesa, i calciatori che avevano iniziato il lavoro agli ordini di mister Zeman (nella foto il raduno) e che saranno adesso a disposizione per il prosieguo del campionato.

Con l’ufficializzazione delle rescissioni di Brunetti, De Marco e Forgione, il punto a bocce ferme dice che la rosa è oggi composta da 16 nati dal ’94 in poi e 11 over. A disposizione del tecnico 3 portieri (Comandè, Licastro e Sala), 4 terzini (Cane, Maesano, Porcino e Possenti), 6 difensori centrali (il giovanissimo Baccillieri, Cucinotti, De Bode, Gianola, Kosnic e Lo), 7 centrocampisti (Bangu, Botta, De Francesco, Knudsen, Mazzone, Romanò e Silenzi), 5 esterni d’attacco (Carpentieri, Lancia, Oggiano, Tommasone e Tripicchio) e 2 centravanti (Bianchimano e Coralli).

La Reggina ha acquistato – a vario titolo – 19 calciatori nella sessione estiva del mercato. Una rivoluzione simile, a memoria, non la ricordiamo.

Sul piano tecnico l’analisi è assai complessa e allo stato attuale non può che essere parziale. Troppe le variabili, e le incognite, per stimare con serietà il mercato amaranto. Il giudizio non può che esser sospeso, in questo senso. Possibili, invece, cinque considerazioni. E una raccomandazione.

1) ENORME SACRIFICIO DELLA SOCIETA’ > Lo sforzo operato dal punto di vista economico per dotare la squadra dei requisiti per rincorrere l’obiettivo stagionale è stato significativo, a maggior ragione perché va sommato ai pesanti oneri legati al ripescaggio. Fare di più non sarebbe stato possibile e neppure auspicabile considerato che oltre ad un traguardo sportivo c’è quello aziendale da salvaguardare, ed a queste latitudini abbiamo dolorosamente imparato cosa significhi il contrario…

2) SAPIENTE SUDDIVISIONE NUMERICA DEI CALCIATORI RISPETTO AI RUOLI > La rosa è stata allestita con criterio. A livello numerico, 27 calciatori ripartiti come poc’anzi esposto secondo i ruoli di competenza, coprono perfettamente un impianto tattico come il 4-3-3.

3) UNA REGGINA DI QUALITA’ > Gli amaranto hanno un minimo comune denominatore: dalla mediana in su sono stati scelti elementi che “sanno giocare a calcio”, concetto inteso come bagaglio di proprietà tecniche di livello. Le mezzali hanno tutte caratteristiche propositive ed i compiti di interdizione sono affidati a Botta (oltre che a Knudsen), tutt’altro che un mestierante dedito solo a far legna. Ciò, sia ben chiaro, non significa che la Reggina darà spettacolo, e neppure che la resa sarà prevedibilmente buona. Indica, invece, semplicemente una volontà, una filosofia di gioco nel nostro giudizio interessante, perfino intrigante.

4) POSSIBILE GAP DI ESPERIENZA > “Con i giovani ti diverti, ma non vinci”, è uno dei luoghi comuni del calcio. Guai tuttavia a prendere sotto gamba concetti che spesso la storia di questo sport ha confermato. La Reggina è molto giovane, questo è un dato di fatto. E’ vero che nelle maggiori leghe europee militino da titolari calciatori che veleggiano tra la classe ’98 e la classe ’97 ma non tutti i talenti sbocciano in verdissima età. A maggior ragione in Italia dove le pressioni sono enormi, e Reggio non fa eccezione, e poiché i campionati Primavera dai quali provengono non sono allenanti. E’ questa la vera, grande incognita di questo mercato e dell’attuale organico della squadra dello Stretto. Tanti dei ragazzi giunti in questa sessione arrivano con ottime referenze ma riuscire ad esprimere in un campionato vero, in una piazza come Reggio e con la maglia della Reggina addosso, le qualità espresse nei settori giovanili è teorema tutt’altro che dimostrato. Importante in questo senso sarà il ruolo di mister Zeman (nella speranza che – in tema di giovani – il DNA familiare funzioni) e della società che dovrà esser forte e solida a protezione del gruppo. Specie in un inizio complicatissimo come quello previsto per la Reggina, attesa dal trittico di derby casalinghi. In questo senso, nostro personalissimo giudizio, un ulteriore calciatore già “pronto” in attacco sarebbe stato davvero opportuno. Alessio Viola, insomma, sarebbe stato un colpo di primissimo livello per qualità del calciatore e per il ruolo che avrebbe avuto nell’economia dell’organico. Peccato.

5) CESSIONI IN A E IN B > Una società rifondata appena un anno fa che riesce a piazzare in questa sessione tre elementi tra la massima serie ed i cadetti ha legittimi motivi di esser fiera del lavoro portato avanti. Villa e Carrozza al Crotone e Pelosi alla Ternana sono attestati di stima che il calcio italiano ha rivolto al club dello Stretto che ha così ripreso a tessere la rete dei rapporti fiduciari con i piani alti del “pallone tricolore”.

– SALVEZZA COME UNICO OBIETTIVO > Avviso ai naviganti: se la sconfitta a Fondi vi ha gettati nello sconforto, non siete pronti per questa stagione della Reggina. Bisogna esser ottimisti, e ci mancherebbe altro, ma anche preparati ad un campionato di lacrime e sangue con l’obiettivo unico di portare la barca al riparo dalla tempesta e mantenere così una categoria vitale, perché un nuovo tuffo nei dilettanti significherebbe un viaggio senza ritorno per il calcio a Reggio. La società lo ha (giustamente) detto a chiare lettere, la salvezza è l’unico obiettivo cui gli amaranto devono tendere. Non poteva che esserne a conoscenza chiunque voglia osservare con onestà intellettuale il momento storico, deve accettarlo e metabolizzarlo ogni tifoso amaranto. Per centrarla sarà necessario fare squadra: un ambiente compatto, Reggio unita, può fare la differenza. Gli sbalzi d’umore potrebbero risultare fatali, indipendentemente dal colore positivo o negativo che possano avere.

Con un derby, anzi con IL derby all’orizzonte, è bene ricordarcelo. Tutti. Con questi uomini gli amaranto affronteranno la stagione: coraggio, Reggina!