Bruno Cirillo è uno di quelli che non hanno bisogno di presentazione alcuna. Dopo l’addio al calcio avvenuto nella sua città d’adozione, è il momento di concentrarsi sul percorso che lo vedrà svolgere il ruolo di agente. Tra i suoi assistiti, c’è anche Francesco Salandria…
Partiamo da quella notte magica del 25 giugno: Bruno Cirillo che lascia il calcio insieme a Belardi, salutato dall’ovazione della sua gente.
Ancora non trovo le parole per descrivere ciò che ho provato, specie quando ho visto lo striscione con il quale la Curva ci ha dedicato quelle parole bellissime.  Grazie al meraviglioso pubblico di Reggio, ho messo la ciliegina sulla torta alla mia carriera.Â
Appese le scarpe al chiodo, avevi pensato di fare l’allenatore. Idea abbandonata, per seguire un’altra strada?
Esattamente. Dopo aver deciso di smettere ho pensato alla panchina, ma poi ci ho riflettuto attentamente, cambiando percorso. Oggi studio per diventare agente di calciatori, un ruolo che mi appassiona giorno dopo giorno sempre di più e che spero di poter svolgere nel migliore dei modi.
A proposito, sappiamo che tre operazioni sono già andate in porto…
Si, ho avuto il mandato per portare a Monopoli Sounas e Mouzakitis, due giovani calciatori greci. Con il Benevento invece, abbiamo chiuso per Kennet Van Ransbeeck, centrocampista belga proveniente dal campionato cipriota.
Tra i calciatori che segui, c’è anche Salandria: confermi che al ragazzo piacerebbe tornare in amaranto?
Ciccio a Reggio ci tornerebbe pure a piedi. Chiarito questo, è sotto contratto con l’Akragas, quindi ogni discorso non può prescindere da due volontà : quella dell’Akragas di privarsene, e quella della Reggina di fare un’offerta. Da parte mia posso soltanto dire, avendoci giocato insieme, che si tratta di un elemento importante, perché alle qualità tecniche unisce lo spessore morale.
A proposito, abbiamo visto come su facebook hai messo in risalto che la categoria conquistata sul campo sta per tornare…
Per me è una gioia doppia, in quanto la vittoria che abbiamo ottenuto a Messina il 30 maggio del 2015 resta nella storia, e nessuno può cancellarla. Su questo tema, se mi è consentito vorrei fare un appello.
Prego…
Questa società merita solo fiducia e sostegno, perché prima ha salvato il calcio a Reggio, e poi ha ridato alla tifoseria marchio, denominazione e storia. Invito la gente di Reggio a stringersi intorno alla Reggina, l’anno prossimo ci sarà una serie C durissima ed i colori amaranto devono essere sospinti da almeno 10.000 spettatori a partita…
Commenti