Arrivato in finale quasi per caso, sfavorito nel match decisivo e rimasto privo del suo uomo-simbolo dopo un quarto d’ora appena, il Portogallo vince la finale di Euro 2016 battendo la Francia padrona di casa nei tempi supplementari grazie ad un gol di Eder. I portoghesi riscattano la sconfitta di dodici anni fa subita in casa dalla Grecia, in una situazione diametralmente opposta, ovvero da favorita e padrona di casa contro l’outsider ellenico. La Francia si dispera per la missione fallita: non basta un primo tempo dominato, numerose occasioni da rete sprecate (su tutte il palo colpito da Gignac al 92′) e l’infortunio di Cristiano Ronaldo, sostituito dopo venticinque minuti da Quaresma.
Inizio tutto di marca francese, la difesa portoghese è in tilt e nei primi dieci minuti rischia il tracollo in più circostanze. Al 10′ Rui Patricio si supera togliendo con un balzo la sfera colpita di testa da Griezmann e destinata sotto la traversa. Ronaldo si fa male in uno scontro di gioco, si fa medicare e prova a rimanere in campo, ma al 25′ è costretto ad alzare bandiera bianca sostituito da Quaresma. Tra i francesi più pimpanti c’è Sissoko, una forza della natura ogni volta che parte palla al piede; proprio lui al 34′ impegna severamente il portiere portoghese con una gran botta. Senza il suo campione, il Portogallo prima intimorito e schiacciato nella propria metà campo si compatta e tira fuori la grinta, cominciando a creare grattacapi a Lloris e compagni.
A inizio secondo tempo si registra un equilibrio che rende molto interessante la sfida, con continui capovolgimenti di fronte che rendono incerto l’esito finale. Al 21′ altra grande occasione per Griezmann, ma il suo colpo di testa su cross di Coman sfiora la traversa. Al 31′ Rui Patricio torna protagonista con un ottimo intervento su Giroud, subito prima che la punta venisse sostituita con Gignac; fuori anche il portoghese Renato Sanches, autore di un grande incontro, e dentro Eder. Al 35′ doppia prodezza di Lloris: Nani effettua un tiro-cross destinato sotto la traversa, ma il portiere allontana la sfera; sul pallone arriva Quaresma che si coordina e in rovesciata spara verso la porta, ma ancora Lloris salva la Francia. Al 39′ Sissoko calcia bene, trovando sulla propria strada un Rui Patricio insuperabile. Quando i supplementari sembrano inevitabili, Gignac controlla un pallone non facile, mette a sedere Pepe con una splendida finta e calcia sul primo palo, centrandolo in pieno a portiere battuto.
Tempi supplementari accessi ed emozionanti: al 5′ Pepe di testa sfiora il palo, anche se in fuorigioco; al 14′ Eder stacca su corner impegnando centralmente Lloris, costretto alla respinta. I portoghesi attaccano con maggior vigore e sembrano possedere maggiori energie. Al 18′ punizione di Guerreiro calciata a meraviglia, ma la sfera si infrange contro la traversa a Lloris battuto. Passa un minuto e si decide l’Europeo: Joao Moutinho recupera palla e lancia Eder; la punta si libera di due difensori, si accentra e da venticinque metri spara un ‘dritto per dritto’ che finisce nell’angolo basso, battendo il portiere francese. Griezmann e compagni provano l’assalto finale, ma la difesa lusitana si chiude a riccio e controlla la situazione, tentando di colpire in contropiede con Eder, Joao Mario e Nani.
Al triplice fischio esplode la gioia dei portoghesi, che si riprendono il trofeo sfuggito dodici anni fa in casa propria, riuscendo nell’impresa di vincere questo torneo con una sola vittoria entro i 90′ e ben 6 pareggi. Nel momento più difficile, con la Francia che dominava l’incontro e il leader fuori dal campo in lacrime per infortunio, il C.T. Santos e i suoi ragazzi sul terreno di gioco hanno saputo trovare quel qualcosa in più che li ha condotti oltre il loro limite. L’umiltà di saper soffrire, la grinta, la voglia di vincere, la compattezza di un gruppo, l’organizzazione di gioco attenta: queste le armi che hanno condotto il Portogallo sul trono d’Europa.
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