La Pro Patria non ci sta. Il club bustocco, retrocesso sul campo in serie D ed al momento escluso dalle graduatorie inerenti il ripescaggio a causa del coinvolgimento nello scandalo denominato Dirty Soccer, la scorsa settimana ha presentato ricorso al Coni in merito ai criteri fissati dal Consiglio Federale nello scorso giugno.
Il ricorso in questione, riguarda  “la parte in cui si stabilisce che le società sanzionate per illecito sportivo e/o violazione del divieto di scommesse nelle stagioni 2014/2015 e 2015/2016, e le società che, al momento della decisione sui ripescaggi, abbiano subito sanzione per illecito sportivo e/o per violazione del divieto di scommesse, da scontarsi nella stagione 2016/2017, saranno in ogni caso escluse dal ripescaggio; nonché nella parte in cui è prevista la corresponsione di un contributo straordinario, determinato nella somma di €250.000,00, a carico di ogni società che ambisca al ripescaggio”.
Così come riportato dai colleghi di tuttolegapro.com, le Sezioni Unite del Collegio di Garanzia dello Sport saranno chiamate a decidere nel merito mercoledì 27 luglio, a partire dalle ore 14:30. Per la cronaca, ricordiamo che lo scorso marzo, tramite il Presidente Emiliano Nitti, i lombardi avevano espresso la volontà di chiedere il blocco delle retrocessioni per la stagione 2016/2017, in vista del ritorno del format a 60 squadre. Sfumata quell’ipotesi, la Pro Patria si aggrappa all’ultima possibilità per disputare la terza serie del calcio professionistico. Coni permettendo, ovviamente…
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