Puntata intensa e ricca di valore, non solo simbolico, quella odierna di Tutti figli di Pianca. Ospiti di Radio Touring Mimmo Praticò, presidente della SSD Reggio Calabria, ed il figlio Giuseppe, dirigente amaranto.
Numerosi i temi trattati, tutti di strettissima attualità. In ballo gli argomenti più importanti per l’intera tifoseria: il ritorno al nome Reggina, la storia amaranto, il possibile ritorno tra i professionisti. Emerge, per bocca degli stessi protagonisti, una importante ufficialità: è stata presentata un’offerta per il marchio della AS Reggina, fallita nel 1986.
Non solo. I due dirigenti ribadiscono che la questione nome e storia sia prioritaria negli obiettivi da centrare e sottolineano a chiare lettere, inoltre, la volontà del club di farsi trovare pronto qualora ci fosse l’opportunità – definita “irripetibile” – di esser ripescati in Lega Pro.
“Avevamo provato ad iscrivere già l’anno scorso, come nostro primo atto, la squadra con il nome AS Reggina. Ci è stato detto non fosse possibile, abbiamo rispettato i tempi e – come da normativa, come è noto – sarebbe stato impossibile ritrovare il nome prima di questo luglio”, riassume Giuseppe Praticò.
C’è chi parla di un debito d’onore da saldare riacquistando, com’è avvenuto in tutte le altre città d’Italia trovatesi nella medesima situazione, storia e beni immateriali. “Chiediamo allora di venire con noi in Tribunale e capire così cosa c’è realmente in vendita. Se c’è la possibilità di acquistare questa storia siamo pronti ma al momento non ci sembra sia così”. Una dichiarazione appassionata, quella del presidente Praticò, che in diretta lascia anche il proprio numero di cellulare a disposizione di chiunque voglia contattarlo a riguardo.
Trasparenza, è il termine che viene maggiormente utilizzato dai due dirigenti amaranto che rivendicano la loro volontà, più di quella di ogni altro, di riaccogliere la storia della Reggina nel patrimonio del club presieduto. “Nessuno più di noi vuole questo. Ci è sembrato ingeneroso insistere su questo aspetto quando era noto a tutti che da regolamento non avremmo potuto far nulla fino a luglio ed a maggior ragione adesso ci sembra inutile insistere oltre considerato che abbiamo proceduto tempestivamente a quanto andava fatto. Tutto lascia pensare che il nome ora possa arrivare, poi è sembrato che non bastasse più neppure il nome. Il punto è che intanto noi abbiamo formalizzato un’offerta per il marchio della AS Reggina e quindi parteciperemo all’asta anche per quello. Questa società ha dimostrato in ogni modo di volere la storia”.
Giuseppe Praticò prende posizione anche sul timore, paventato da qualcuno, che possano coesistere due squadre rappresentanti di Reggio Calabria. “La normativa è chiara, quando l’anno scorso abbiamo versato 300.ooo euro a fondo perduto abbiamo usufruito dell’articolo 52 comma 10 delle NOIF a disposizione delle società incaricate di rappresentare una città privata della sua squadra. La società che è fallita, la Reggina Calcio, nel corso dell’esercizio provvisorio, malgrado l’affiliazione, non ci pare possa avere i requisiti per avere un titolo sportivo capace di farla prender parte ad un campionato. E anche se così fosse, dovrebbe esserci un imprenditore disposto a coprire i debiti per farla ripartire dalla 3^ categoria. Il rischio che possano esistere due squadre, sostanzialmente, non c’è”.
Il presidente Praticò ci tiene a ribadire che, “il club è dei tifosi” e chiarisce quanto accaduto mesi fa con l’avv. Falleti il quale avanzò una manifestazione d’interesse per l’ingresso in società e poi rese pubblica la sua rinuncia con un duro comunicato e successive interviste con le quali fece chiaramente intendere che – a parte l’avvicinamento del Sig. Pagniello da lui ritenuto poco affidabile – a farlo desistere dal suo intento ci fossero state anche le richieste dell’attuale proprietà del club, da lui ritenute troppo esose.
“L’avv. Falleti ci fece presente la sua intenzione di entrare in società con una manifestazione d’interesse scritta che abbiamo esibito in CdA. Lo stesso Avv. Falleti ci ha successivamente scritto una mail dai toni molto duri nella quale ci comunicava di non voler più dar seguito alla stessa. Sul piano economico ci sono prove che testimoniano come attraverso la sua offerta di 50.000 euro puntasse ad avere il 30% del club, un calcolo probabilmente legato al fatto che il capitale sociale versato della nostra srl è di 170.000 euro. Ma così non è perché la società ha ovviamente un valore diverso. Se oggi, per fare un esempio, apro un ristorante e lo stesso ha alla base una società che ha un capitale versato di 10.000 euro questo non vuol dire che il ristorante abbia quel valore”.
Tanti, tantissimi i messaggi con riferimento all’ambito sportivo. Il desiderio, fortissimo ed evidente della tifoseria, è quello di tornare nel calcio che conta, tornare nella categoria che la Reggina aveva guadagnato sul campo e che è stata sottratta l’anno scorso per le note difficoltà economiche. “Riguardo la nostra volontà in merito al ripescaggio ci siamo già espressi con il comunicato ufficiale degli scorsi giorni: c’è ed è pubblica – assicura il presidente Praticò – in merito alle possibilità di riuscita dobbiamo prendere coscienza della situazione attuale: ci sono numerose società che hanno priorità rispetto a noi. Detto questo, qualora non ne approfittassero e così ci fosse la possibilità, saremo pronti. Per esser più chiari, qualora recepissimo di questa possibilità, e ci stiamo già muovendo anche se al buio, saremmo pronti come soci. Non vogliamo illudere nessuno, dobbiamo attendere ciò che faranno le squadre che hanno priorità”.
Il pensiero della società è equiparabile ad un appello all’unità di intenti tra le parti in causa. “Questa società ha fatto dei miracoli per poter rilanciare il calcio in città. Non vogliamo apprezzamenti per questa società, vorremmo solo che questa città sposasse la causa amaranto e ci aiutasse a spingere al traguardo questo pesantissimo carro perché farlo davvero tutti insieme è l’unico modo per farlo viaggiare verso gli obiettivi che condividiamo”.
Da oggi, c’è da augurarsi, si riparte. Al traguardo, quello che potrebbe restituire nome, storia e categoria, ci si arriva soltanto uniti.
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