Il countdwon scorre inesorabile, mentre il cuore batte sempre più forte. Venerdì 24 e sabato 25 giugno, due date che qualsiasi tifoso amaranto ha già segnato in rosso sul proprio calendario: la Reggina dell’88 e la Reggina del 99 tornano in città, e si sfideranno al Granillo in una serata da brividi ed occhi lucidi.
ReggioNelPallone, sito partner dell’evento ideato da Leggende Amaranto e Chisti Simu, realizzerà una serie di interviste ed approfondimenti, che giorno dopo giorno avvicineranno i lettori a questo imperdibile abbraccio con la storia. Lo speciale continua con Emanuele Belardi, che sabato darà ufficialmente addio al calcio giocato. Un altro figlio del Sant’Agata, un cuore amaranto pronto all’ennesimo abbraccio con la sua gente…
Nato ad Eboli il 9 ottobre 1977
Con la Reggina dal 95 al 97, dal 98 al 2004, dal gennaio al giugno 2012 e dal gennaio al giugno 2015; 133 presenze
GUANTONI AL CHIODO – Non pensavo, sinceramente, che sarei tornato a giocare al Granillo, in quanto credevo che la mia ultima volta tra i pali sarebbe stata al playout di Messina. Poi fortunatamente c’è stata questa magnifica opportunità, che mi permetterà di salutare tutti i tifosi e tutti i compagni, con i quali ho condiviso tante avventure. Un legame immenso, non solo dal punto di vista calcistico.
REGGIO CASA MIA – Reggio resterà sempre casa mia. Sono stato più qui che nella mia città d’origine, per un’avventura lunga circa 14 anni. Mi sono trovato bene anche in altre piazze, ma sicuramente nulla di paragonabile a Reggio Calabria
INDIMENTICABILE…Ci sono stati tanti, tantissimi momenti bellissimi con la maglia amaranto. C’è l’esordio, in quel lontano Reggina-Palermo finito 4-0: ricordo che il dottor Iacopino, mi disse che sarei stato il più giovane portiere della storia della Reggina. Poi il rigore parato a San Siro, le promozioni del 1999 e del 2002, ed, infine la salvezza dello scorso anno.
IL MITO DELL’88’- Quando sono arrivato alla Reggina, ricordo di essere cresciuto con il mito della squadra dell’88. So anche io la formazione a memoria, non si faceva altro che parlare di loro. Sembra impossibile pensare che siamo riusciti a fare qualcosina in più di quella squadra, anche se semplicemente a livello di risultati. Grande rispetto e grande riconoscenza verso i ragazzi di Scala…
PUBBLICO DELLE GRANDI OCCASIONI – Mi auguro che possa esserci il pubblico delle grandi occasioni, sia per la causa dell’evento sia per il fatto che scenderanno in campo 22 o più giocatori che hanno dimostrato un attaccamento ed un amore fuori dal comune, verso Reggio e la Reggina. Sarà una serata fantastica, che spero dia la spinta per lasciarsi alle spalle i recenti momenti negativi e risorgere più forti che mai.
RAPPORTO FRATERNO – Io con Bruno Cirillo ho un rapporto fraterno. Siamo arrivati insieme a Reggio, abbiamo ottenuto traguardi importanti con l’amaranto addosso ed abbiamo fatto esperienze di vita incredibili, come quella in India. Insieme siamo tornati lo scorso anno, per salvare la nostra squadra del cuore. È un ragazzo eccezionale, un fratello.
Matteo Occhiuto
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