Sembra che il tempo non si sia fermato, guardando lo sguardo carico di fierezza di Emanuele Belardi. Dai campi del Sant’Agata fino alla parata-capolavoro dello scorso 30 giugno, che salvò la porta della Reggina al San Filippo quando il derby dello Stretto era ancora sullo 0-0. Un figlio di Reggio tornato a combattere per la sua maglia nel momento delle difficoltà più grandi. Con lo stesso entusiasmo di quando le sue parate fermavano il rigore calciato da Shevchenko al San Siro di Milano o il tiro a botta sicura di Vugrinec nello spareggio di Bergamo.
Un anno dopo, Belardi è di nuovo nella sua Reggio, ospite d’eccezione nella conferenza stampa di presentazione dell’evento del 25 giugno, che lo vedrà dare l’addio ufficiale al calcio giocato insieme ad un altro gladiatore amaranto, ovvero Bruno Cirillo. “Sono e sarò sempre riconoscente a questa città ed a questa tifoseria– esordisce Emanuele- per quello che mi ha dato negli anni. Nel mio piccolo ho dato sempre tutto me stesso per onorare al meglio la maglia amaranto. Quando sono stato chiamato per questa partita, ho detto subito di si, visto anche lo scopo benefico”.
L’amatissimo ex portiere, parla a nome di tutta la Reggina edizione 98/99. “Anche tutti i miei compagni dell’epoca, una volta invitati, hanno accettato senza pensarci neanche un attimo. Oggi sto rappresentando anche loro, e posso dirvi che sono orgogliosi di tornare al Granillo tanto quanto me. Ancora oggi sento dire dalla gente che non finirà mai di ringraziarci, ma la verità è che siamo noi a dover ringraziare Reggio“.
Il senso d’appartenenza, viaggia sul filo dei ricordi. “Oltre a quel campionato, ne ho vinto uno nel 2002, senza dimenticare lo spareggio vinto a Bergamo o l’ultima vittoria a Messina. Al di là dei successi, porto nel cuore ogni stagione, ogni anno vissuto in questa città, ed è bello essere oggi qui con voi- conclude Belardi rivolgendosi ai giornalisti presenti-, perché in quasi tutti voi rivedo la mia crescita come uomo e come calciatore, rivedo momenti ed emozioni che non dimenticherò mai“.
Commenti