A denti stretti, parata dopo parata. Mattia Licastro ha conquistato per due volte la maglia da titolare del Reggio Calabria, chiudendo la stagione con un rendimento davvero positivo. La chiacchierata con l’estremo difensore di Delianuova, comincia parlando del premio calciatore dell’anno ideato da RNP, che ad un giorno dalla chiusura lo vede nei panni del vincitore.
“Ringrazio tantissimo i lettori di ReggioNelpallone che mi hanno votato- esordisce Licastro-, al di là di come andrà a finire per me è stato già un onore classificarmi tra i primi tre, visto che mi sono aggiudicato anche il premio relativo al girone d’andata. Essere in lizza per vincere il calciatore dell’anno di Rnp, lo vedo come un riconoscimento per i tanti sacrifici che ho fatto. I vostri lettori, così come la tifoseria amaranto, evidentemente reputano positiva la mia stagione, e questo per me è un grande orgoglio“.
Il bilancio del classe ’95 è certamente positivo, ma le difficoltà non sono mancate. “Partire come riserva ad inizio campionato- prosegue- era una cosa che si poteva mettere in conto, visto che eravamo agli inizi della stagione ed in quel periodo molte gerarchie erano da stabilire. Ad essere sincero tuttavia, non mi aspettavo di tornare in panchina per la seconda volta tra dicembre e febbraio, e lì è stato tutto più complicato. In ogni caso, devo ringraziare Cozza per avermi dato fiducia in entrambe le circostanze, da parte mia ho sempre lavorato per il bene del gruppo, accettando tutte le decisioni del mister e mettendomi a disposizione sua, dei compagni e della società “.
Il sogno playoff del Reggio, si è fermato a Cava: anche secondo Licastro è stato fatto il massimo, ma un piccolo rimpianto rimane. “Abbiamo dato il cento per cento sempre, dal primo giorno di ritiro sino alla semifinale playoff. Sicuramente abbiamo sbagliato qualche partita, soprattutto quelle casalinghe che potevano farci fare il salto di qualità . Il peso della maglia amaranto è normale sentirlo,  ma credo che dipenda solo dal caso, il fatto che fuori casa abbiamo avuto un rendimento più convincente. L’unico rimpianto, per quel che mi riguarda, è il primo tempo dell’ultima gara giocata a Cava: abbiamo concesso troppo e sbagliato alcune palle gol clamorose, con un atteggiamento più continuo forse saremmo andati in finale“.
Quasi scontato, chiudere con una domanda sul futuro. “Per adesso penso a godermi le vacanze. Subito dopo, aspetterò di capire quali sono le intenzioni della società : sin da quando giocavo nelle giovanili della Reggina il mio sogno era quello di indossare la maglia amaranto tra i professionisti, e quel sogno rimane. Se i dirigenti dovessero puntare ancora su di me, accetterei sicuramente anche in caso di serie D”.
Commenti