Si lavora su più fronti, in casa amaranto. Il Reggio Calabria non ha certo perso le speranze di poter essere ripescato in Lega Pro, così come rimarca il collega Franco Pellicanò nell’edizione odierna della Gazzetta del Sud.
“Se così come da tutti auspicato la Reggina avrà l’opportunità di essere ammessa in Lega Pro- si legge-, pur se i criteri e i parametri per l’eventuale ripescaggio non sono stati, fino al momento, resi noti, si rende necessario allargare gli orizzonti e puntare su una struttura societaria, tecnica e amministrativa-dirigenziale, che possa far fronte al nuovo impegno gestionale e agonistico con la massima tranquillità . E l’agognato salto di categoria comporterebbe, prima di tutto, un differente budget, con l’irrobustimento della voce entrare che non può trovare sostegno, esclusivamente, nella ben nota ed encomiabile disponibilità degli attuali soci, ma deve porre in essere delle molteplici iniziative che porterebbero ad operazioni di marketing di più ampio respiro, magari da sviluppare in ambito nazionale“.
Proseguendo, Pellicanò pone l’attenzione su quelli che potrebbero essere gli scenari inerenti l’attuale rosa. “Una partecipazione alla Lega Pro, imporrebbe un’elevata rivisitazione dell’organico, rinunciando a tutti quegli elementi che, a giudizio dei responsabili tecnici della società , non si adatterebbero alla categoria superiore, magari, mettendo al bando ogni forma di sentimentalismo e pur esistendo la piena consapevolezza di cosa tutti i giocatori abbiano dato, alla nuova società , sotto il profilo dell’appartenenza, dell’impegno e dell’attaccamento, in special modo nella seconda parte del torneo“.
Se davvero i colori amaranto dovessero riabbracciare già da questa estate il calcio professionistico, “la Reggina, per quello che è il vero sogno della città , non può e non deve presentarsi impreparata di fronte al tanto invocato salto di categoria, perché il pubblico ha notevole desiderio di poter godere di ben altro tipo di spettacolo rispetto a quello visto nel recente torneo dilettantistico…“.
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