Partiamo da un presupposto di cui già tutti sono a conoscenza: per guadagnare l’accesso alla finale playoff, al Reggio Calabria occorre vincere. Non interessa come o con quante reti, l’importante è che sia sempre una in più degli avversari. Detto ciò però, è anche doveroso sottolineare come meno gol si subiscono e meglio è.
Dover essere costretti a rincorrere o andare più volte alla ricerca del vantaggio è più difficile che, magari, difenderlo. E sotto questo punto di vista, i buoni propositi per farlo ci sono, quando la retroguardia può contare su un portiere di sicuro affidamento.
Stiamo parlando del reggino Licastro, che sta risultando tra i migliori in questa stagione. Ultimo esempio la sfida di Piraino: come avrebbe potuto l’SSD Reggio sbancare il campo dei siciliani se non fosse stato per le parate dell’estremo difensore amaranto? E’ proprio da qui che nasce questa considerazione.
Giusto ricordare, tra l’altro, come il guardiano dei pali deliese sia partito anche dietro in estate nelle gerarchie di mister Cozza, soprattutto per la regola dovuta agli under. E nonostante ciò ha sempre lavorato duramente per poter prima conquistare il posto, e poi successivamente riprenderselo dopo che lo aveva perso. Lui che, altresì, ha saputo reagire alla grande all’unica sua prova negativa, quella coincisa con lo scivolone interno contro l’Agropoli. Si, l’unica effettivamente, dal momento che il resto delle volte in cui è sceso in campo si è sempre distinto tra i migliori. Due i rigori neutralizzati (a Marsala e in casa contro la Frattese) e tante le volte in cui ha salvato la porta amaranto, senza dimenticare la sicurezza con la quale ha guidato la difesa.
Ricapitolando, dunque, l’unica certezza in vista di domenica è che Lavrendi e compagni dovranno segnare un gol in più degli avversari per passare in finale. Ma l’impressione, a questo punto e con un portiere così, è che sarà meno difficile del previsto…
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