Pilastro della Reggina che fu, bandiera che accomuna due delle squadre amaranto che hanno fatto la storia. Anche Franco Iacopino, ex dirigente della squadra dello Stretto, ha condiviso i momenti belli di e con Reggina ’88 e ’99 e anche lui, innanzitutto, ha tenuto a sottolineare l’importanza dell’evento del 25 giugno.
Intervenuto ai microfoni di Tutti i Figli di Pianca, Iacopino ha definito la sfida che si giocherà al Granillo come un segnale di ribellione e rinascita: “Da reggino dico grazie per questa iniziativa. Anche perchè, oltre al primo scopo importante, quello benefico, ne tiene un altro di matrice storico-calcistica. Dovrà permettere a tutti di ribellarsi allo ‘scempio’ tenuto ultimamente a Reggio Calabria per ciò che concerne l’aspetto calcistico. Ribellarsi civilmente e pacificamente per riportare il calcio bello in riva allo Stretto”.
Questa rivoluzione, per l’ex DG amaranto, deve partire dai giovani: “Sono loro a doversi rimboccare le maniche per ricreare entusiasmo, amore verso la propria terra. Noi che ormai siamo vecchi, datati, abbiamo fatto la storia ma adesso dobbiamo soltanto contribuire affinchè si manifesti questa situazione. I giovani, di ogni categoria, hanno la possibilità per farlo, ma devono uscire da quella mentalità egoistica che non ha permesso finora questo ricambio generazionale. Ed è anche una delle mie colpe, non aver smosso le coscienze quando potevo. Le immagini dei tifosi amaranto nella Caronte domenica scorsa sono la dimostrazione di questa forza, di quello spirito che però non deve mai mancare. E’ da lì che bisogna ripartire“.
Poi, una domanda sul suo futuro: “Chiudere nel calcio con i colori amaranto? Era un sogno che avevo da ragazzino, quando ho iniziato a fare il dirigente nella Reggina. Ma è rimasto tale, l’anno prossimo chiudo con il mondo del pallone perchè è giusto così, è giusto fermarsi e dare spazio, appunto, ai giovani”.
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