Chi lo avrebbe mai detto, a questo punto del campionato. Chi avrebbe mai pensato che il Reggio Calabria, che all’andata difficilmente sbagliava in casa per “steccare” in trasferta, a due giornate dalla fine del torneo avesse dovuto ricorrere ad una vittoria interna per difendere l’obiettivo playoff, ma soprattutto per sfatare il tabù Granillo.
Lo avevamo detto due settimane fa, il giorno dopo la sconfitta con l’Agropoli: dal 2-1 al Rende del 10 febbraio la media punti casalinga, per gli amaranto, è da retrocessione. Solo due pareggi nelle successive quattro partite e zero punti nelle ultime due sfide contro Scordia e Agropoli.
Domenica arriva la Gelbison che, appunto come Scordia e Agropoli, lotta per non retrocedere. E, sempre come siciliani e campani (nonostante il risultato sia poi stato negativo), potrebbe rappresentare un avversario alla portata. In più c’è da considerare l’ultimo match stagionale in casa, chiudere con tre punti davanti ai propri tifosi per gli amaranto significherebbe quantomeno rifarsi delle ultime uscite negative: insomma, domenica contro la Gelbison c’è da sfatare il tabù Granillo, anche perchè la compagine di Vallo della Lucania ha vinto soltanto due sfide in trasferta, l’ultima a Piraino il 10 gennaio.
Oltre che per tutto quanto descritto finora, anche per un’altra eventuale ipotesi, non semplice ma neanche tanto remota: qualora gli amaranto dovessero vincere infatti, e Aversa e Due Torri perdere, i ragazzi di Cozza sarebbero sicuri di disputare i playoff con un turno d’anticipo, evitando la possibilità che la sfida di Piraino diventi uno spareggio. Se invece campani e siciliani dovessero pareggiare, rispettivamente a Palmi e Agropoli, a Lavrendi e compagni basterebbe un punto in casa del Due Torri per assicurarsi la post-season. Un Due Torri che, è giusto ricordarlo, se si tiene in considerazione il suo attacco asfittico (26 reti stagionali e 14 in casa, terzo peggior attacco del girone) entra in difficoltà quando deve attaccare, e la sfida di domenica contro una Palmese abbottonata ne è l’esempio.
Dunque, tanti sono i motivi, le ragioni e le ipotesi per cui non fallire: Reggio, c’è da sfatare il tabù Granillo.
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