Ultima gara del campionato regolare di Eccellenza Calabrese. Per la ReggioMediterranea una trasferta non proprio proibitiva in casa di una Taurianovese già retrocessa. Ma vincere potrebbe non bastare per salvarsi direttamente. Oltre a questo fattore, infatti, soltanto qualora Brancaleone e Cutro pareggiassero la ReggioMediterranea si salverebbe, arrivando a pari punti con i crotonesi ma con la differenza reti migliore.
In ogni caso, onde evitare rimpianti, si devono innanzitutto ottenere i tre punti, non cullandosi sul cammino dell’avversario: “E’ chiaro che nulla ci viene regalato – afferma i nostri microfoni il Co-Presidente gialloblù Bruno Leo – e si parte comunque dallo 0-0. Senza cali di tensione dovremo ottenere i tre punti strizzando un occhio a Brancaleone”.
Vincere potrebbe non bastare dunque, ma addirittura salire al quintultimo posto non darebbe il là ai festeggiamenti: “Purtroppo, anche se dovessimo salvarci direttamente al termine di questa giornata, non potremmo festeggiare appieno. Siamo infatti consapevoli che ci sarà da aspettare comunque fino al primo maggio in quanto bisognerà conoscere il numero definitivo di squadre calabresi retrocesse dalla D e, in tal senso, non resta che allenarci fino a quel giorno”.
Ed è da qui che si evidenzia una punta di amarezza da parte del numero uno gialloblù in merito al sistema intricato e confuso di questo calcio: “Mi ero ripromesso di non parlare con nessuno fino al termine del campionato perchè quest’anno non mi sono affatto divertito. Quanto visto durante il corso della stagione non mi ha permesso di godermi appieno il torneo. Al di là del rammarico per qualche punto perso per strada a causa di errori arbitrali, posso fare l’esempio stesso di quanto sta succedendo in Serie D. Noi dobbiamo allenarci fino all’1 maggio per attendere gli esiti dalla categoria superiore ma nel frattempo si discute e ridiscute nelle aule giudiziarie su una gara giocata a settembre (Leonfortese-Scordia, ndr). E’ sempre più un calcio fatto di carta bollata…”
Ma la discussione torna poi al campo. E’ forse presto per parlare di futuro, ancora la stagione non è finita. Tuttavia, anche in questo caso, il Co-Presidente della ReggioMediterranea lascia intendere qualcosa: “Questa squadra o fa l’Eccellenza o fa solo il settore giovanile. Per i soldi ed il tempo che investiamo, e per i sacrifici che facciamo, sarebbe difficile accettare una Promozione. Così su due piedi non so se me la sentirei di continuare”. E l’analisi si sposta sull’organico: “Sicuramente, anche se il nostro obiettivo ad inizio anno era la salvezza, la rosa a disposizione aveva le carte in regola per fare qualcosa in più. Purtroppo c’è stato qualche calciatore che nel reparto avanzato non ha reso per come immaginavamo. Abbiamo subito pochissimi gol non pungendo sempre a dovere in avanti, ed è da ciò che nasce questa mia considerazione”.
Per chiudere, un occhio a domenica scorsa. Il Longhi Bovetto è stato teatro, purtroppo per i gialloblù, del coronamento di una favola, una favola chiamata Sersale: “Senza dubbio è simpatica a tutti, così come lo è il Leicester in Inghilterra. Queste sono le cose belle del calcio, una società che ad inizio anno non puntava forse neanche ai playoff ha condotto un cammino fantastico, anche magari grazie a quel pizzico di fortuna che non guasta mai. Se noi possiamo seguire il loro stesso percorso? Purtroppo la nostra struttura societaria non può permetterci passi eccessivamente lunghi. Non abbiamo neanche una struttura nostra, seppur a Valanidi ci troviamo bene”.
Realista, dunque, il Presidente Leo, com’è nel suo stile. Sognare, si, non costa nulla, ma se con questo spirito la ReggioMediterranea ha raggiunto i risultati che tutti conoscono, allora ben venga l’oggettività .
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