Era stato un autogol: fortunatamente, però, a gioco fermo. Tutto come prima. La prospettiva di vedere la SSD Reggio a Bocale o Ravagnese, che aveva acceso un forte senso di dissenso nella tifoseria, è durata 24 ore: gli amaranto, assicura il presidente Praticò, resteranno al Granillo.
Il progetto di trasferire il teatro delle partite interne in una sede diversa da quella storica non poteva che essere una boutade. Ostinatamente su queste pagine avevamo voluto credere e sostenere che le dichiarazioni del massimo dirigente amaranto fossero state dettate dall’impeto del momento. Avevamo chiesto, nell’interesse della già frastornata comunità amaranto, una precisazione pubblica sul caso che si era inevitabilmente aperto. E’ arrivata dopo appena un giorno. “Giocare a Bocale? La mia era solo una battuta”, l’atteso e necessario dietrofront del presidente Praticò quest’oggi sulla Gazzetta del Sud.
E poco importa che quelle stesse dichiarazioni registrate dalle telecamere di ReggioTV, nelle quali il massimo dirigente della SSD Reggio annunciava di star prendendo in esame altri impianti sportivi, fossero state seguite da un, “non sto scherzando e non è una provocazione”. Eravamo già certi, appunto, non potesse esser altro che questo.
Riconoscere un errore e tornare sui propri passi è un gesto virtuoso, del quale va dato atto al numero 1 amaranto. Del resto, i tempi di una diretta televisiva possono giocare brutti scherzi, l’importante è che la SSD Reggio abbia raddrizzato il tiro e garantito così una continuità anche futura ad uno dei capisaldi dell’identità amaranto: il proprio stadio.
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