31 gennaio 2016, Reggio Calabria-Cavese 0-2. Dopo una prestazione sottotono gli amaranto cadono sotto i colpi di De Rosa e compagni subendo una sconfitta casalinga che mancava da tanto, da Reggio Calabria-Leonfortese del 20 settembre scorso, seconda gara interna della compagine di Cozza. La debacle contro gli aquilotti aveva messo in evidenza i limiti di Lavrendi e compagni, ridimensionando anche quelli che erano gli obiettivi fino a poco tempo prima.
Nonostante ciò, però, c’era la voglia di ripartire cercando di dimenticare quella partita e ritornando a macinare punti in casa. Qualche pari di troppo precedente alla sfida contro la Cavese (vedi Noto e Due Torri) non aveva comunque rovinato il buon cammino amaranto tra le mura amiche. Ma, purtroppo, da lì in poi le cose non andarono per il verso giusto. La vittoria contro il Rende sembrò riportare le cose alla normalità , ma non fu così: nelle successive quattro gare, per gli amaranto, soltanto due punti raccolti. Computo finale degli ultimi due mesi e mezzo? Una vittoria, due pareggi e ben tre sconfitte frutto di soli 5 punti in 6 partite. Una media da retrocessione.
A rimarcare ancor di più le difficoltà di una squadra che al Granillo fatica a sfondare, il dato sulle reti subite: nelle sei gare prese in esame infatti, soltanto una volta Licastro è riuscito a mantenere inviolata la propria porta, nelle gara contro la Frattese in cui si rese tra l’altro protagonista respingendo un penalty nella parte finale del match. In tutti gli altri casi il pallone è finito in fondo al sacco almeno una volta: due reti con Cavese, Siracusa ed Agropoli ed una con Rende e Scordia.
Cosa si è inceppato nei meccanismi della compagine dello stretto al Granillo? Come mai questa inversione di tendenza rispetto al girone d’andata in cui invece si faticava a raccogliere punti in trasferta? Infatti, sempre numeri alla mano, il cammino fuori dalle mura amiche è tutt’altro che negativo, per un undici che non perde appunto dalla gara di Leonforte ma che nel girone d’andata usciva sempre dal campo a mani vuote, racimolando qualche punto soltanto in casa. Da Agropoli in poi, però, è cambiato tanto: un girone fa si gioiva per l’inizio di un ciclo positivo fuori casa, adesso si teme una crisi casalinga frenata soltanto dalla fine del torneo, che regalerà agli amaranto l’ultimo match: il primo maggio, al Granillo, arriva la Gelbison.
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