Un riconoscimento a chi esalta lo spettacolo del calcio dilettantistico. Settimanalmente ReggioNelPallone.it – giornale sportivo online più letto in Calabria – premia il miglior allenatore nell’ambito del panorama dilettantistico reggino. Un premio destinato al calciatore di una squadra che si è distinta per una importante vittoria, una grande prestazione o un gesto particolarmente meritorio.
IL CALCIATORE DELLA SETTIMANA (SERIE D-ECCELLENZA-PROMOZIONE) E’ GIOVANNI LIBRI (LOCRI).
Il Locri la storia l’ha riscritta dopo anni bui e bocconi amari. L’Eccellenza è diventata da sogno di mezza estate a solida realtà. Con tre giornate d’anticipo il sodalizio amaranto si è laureato campione del girone B di Promozione, annichilendo la concorrenza e allontanando le critiche anche in momenti difficili. Nonostante ciò, gli amaranto stanno onorando al meglio anche questo finale di torneo. Domenica, in quel di Rosarno, Papaleo e compagni non hanno sentito ragioni: un poker che legittima lo strapotere di una macchina “quasi” invincibile. Il gesto tecnico di Giovanni Libri, però, entra di diritto nella storia di questo club, non per l’importanza, ma per la rara bellezza.
“Mi trovavo al centro del cerchio di centrocampo – dichiara il calciatore locrese- ed insieme a me, pronto a battere il calcio d’inizio della ripresa, Matteo Casisa, il quale mi fa notare che l’estremo difensore avversario si trovava fuori dalla porta da lui difesa. Così il direttore di gara fischia, Casisa tocca la sfera ed io lascio partire un tiro che si insacca alle spalle del loro portiere. Questo sì, è senza dubbio il gol più bello della mia carriera”.
Già, una carriera che avuto inizio proprio nella Locride e che è decollata una volta giunto a Roccella. “Dagli Allievi alla prima squadra, fino a ritagliarmi il mio spazio in una buonissima squadra. Otto anni con addosso la casacca degli jonici, impreziositi dalla promozione in Eccellenza attraverso i play-off e dalla stima che mi lega a Tonino Figliomeni, guida tecnica davvero valida. L’esperienza di Gioiosa ha arricchito di sicuro il bagaglio calcistico di Libri, il quale ha conosciuto nuovi compagni e centrato un posto nei play-off, nonostante la squadra non fosse stata costruita per raggiungere un traguardo così importante. A Taurianova invece ho respirato un’aria diversa, che devo dire mi ha portato a stringere rapporti con tecnici di alto livello quali Giovinazzo e Viola, i quali mi hanno sempre fatto sentire un elemento di livello, facendomi occupare tutte le zone del campo e giocando persino da centrale di difesa. Da due anni a questa parte c’è il Locri e non potrei essere più felice”.
Una piazza importante e alle spalle una storia che non può ridursi ad una manciata di righe. Il troppo amore, però, delle volte gioca brutti scherzi. “Il calore del pubblico è qualcosa di unico, ma il loro supporto, in questi mesi, non è stato vissuto da tutti allo stesso modo. C’è chi non ha mai abbandonato la barca, ha sempre creduto in noi, senza mai mettere lingua su questioni che non fossero di propria competenza e chi ci marciava sugli errori da noi commessi, facendo il male del calcio locrese, forse senza volerlo. Inutile però generalizzare, sono stati la nostra arma in più, il dodicesimo uomo in campo”.
La forza di una squadra, però, la si misura in base alla velocità con la quale si è capaci di rialzarsi dopo uno scivolone. Ed il Locri, dopo due sconfitte consecutive, che avrebbero gettato a terra chiunque, si è preso le proprie rivincite. “Penso che il gruppo, alla fine, ha vinto su tutto: siamo una famiglia e non poteva andare diversamente. Il momento decisivo? Nella gara di ritorno contro il Siderno abbiamo chiuso definitivamente i giochi, mettendo il punto esclamativo su un’annata difficile da dimenticare”.
A questo punto, però, la domanda sorge spontanea: Giovanni Libri ed i Locri saranno ancora insieme? “Se dovessero esserci le condizioni sarei ben lieto di restare”.
Il “ragazzo” è stato Promosso. E l’Eccellenza?
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