Di Maira in avvio di ripresa gela il Granillo e regala tre punti storici allo Scordia che piega la SSD Reggio Calabria, complicando la rincorsa playoff della squadra dello Stretto. Per la squadra di Cozza, palo di Tiboni e traversa di Forgione: “giallo” su un gol fantasma negato a Zampaglione al 95′.
Primo flirt della primavera con Reggio Calabria in questa domenica delle Palme: clima ideale per l’incontro tra gli amaranto e lo Scordia, nuovamente di fronte a distanza di un girone. E’ rimasto ben poco, a dire il vero, delle squadre che si fronteggiarono lo scorso novembre. Se la squadra dello Stretto è stata rivisitata durante la sessione invernale del mercato, i siciliani sono stati letteralmente ribaltati, soltanto tre dei rossoblu oggi al Granillo erano in campo anche nella partita d’andata.
Tra le novità rossoblu c’è Beppe Mascara, attaccante che in A ha reso grande il Catania oggi arretrato a centrocampo per venire incontro alle esigenze del suo fiato, ormai scarso, oltre che per sopperire alla scarsa qualità dell’organico etneo, ricco al contrario di orgoglio e carattere. Cozza, squalificato (in panchina “debutto” per Ivan Franceschini) schiera il consueto 4-3-3 scegliendo Castaldi per sopperire all’assenza di Carrozza sull’out mancino.
Il primo tempo rispecchia l’ampio divario esistente tra la quarta forza del campionato ed il fanalino di coda con gli amaranto in costante proiezione offensiva. Per carità , senza grande spettacolo o particolari geometrie, ma in grado di esercitare una costante pressione. A disinnescare gli avanti del Reggio Calabria un cocktail di imprecisione e sfortuna, condito dalla bravura dell’estremo difensore siciliano, lesto ad opporsi a De Bode e Tiboni; quando invece lo stesso centravanti disegna uno splendido spiovente sul secondo palo trovando il perfetto inserimento di Forgione è la traversa a respingere la sfera.
Gli applausi che avevano accompagnato il rientro negli spogliatoi si sciolgono nel rammarico per le occasioni sprecate in avvio di ripresa quando, alla prima sortita offensiva, lo Scordia clamorosamente passa. Diop, mediano dello Scordia dotato di straripante fisicità , trova spazio sulla corsia esterna superando di prepotenza Castaldi, segue l’inserimento Di Maira che deposita in rete con un piattone storico per il giovane club etneo.
Il fanalino di coda è avanti a Reggio Calabria: la reazione degli amaranto è immediata ma, ancora una volta, infruttuosa. L’occasione per ristabilire la parità arriva subito, ed è clamorosa. Su un cross in area Liistro sembra colpire il pallone con le mani, il dubbio è anche del direttore di gara che porta il fischietto in bocca ma non fischia e osserva il prosieguo dell’azione: la palla finisce sul destro di Lavrendi che calcia ma trova il portiere, non è finita, sfera sul destro di Tiboni che da posizione decentrata trova un violento diagonale che termina però sul palo, rotolando lungo la linea di porta, senza varcarla. L’occasione sfuma tra le proteste per il rigore negato ed il rammarico per l’opportunità mancata.
Sembra l’inizio di un assalto furente, è di fatto invece il termine delle azioni condotte con lucidità da una SSD Reggio Calabria che da lì in poi – nonostante manchi oltre mezzora – riesce a prodursi soltanto in un’imbarazzante serie di azioni offensive spinte da apprezzabile foga unita ad un disordine emotivo e tattico che impedisce di creare veri grattacapi ai siciliani ormai puramente a difesa della propria porta.
Vanno in campo Zampaglione, Bramucci e Ciccone, gli amaranto chiudono con 4 punte e Roselli arretrato al fianco di De Bode in difesa ma lo schieramento iperoffensivo, almeno nelle intenzioni, non lascia traccia fino all’ultimo dei 5 minuti di recupero: la palla buona ce l’ha Zampaglione che calcia addosso ad un avversario da posizione più che favorevole; il pallone sembra varcare la linea ma non è dello stesso avviso l’arbitro che lascia intatto il risultato e fischia la fine ponendo il proprio autografo su una delle pagine più imbarazzanti della storia del calcio reggino.
Se il tabellone del Granillo funzionasse ancora (!) reciterebbe Reggio Calabria 0 Scordia 1: al di là dei discorsi legati ad una rincorsa playoff ora traballante, resta la disarmante amarezza dello stato dell’arte del “pallone amaranto”.
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