Chissà , forse alla vigilia dell’anticipo contro il forte Scalea, i tifosi della ReggioMediterranea avrebbero firmato per un pareggio. Per quello che si è visto in campo tuttavia, il risultato ad occhiali sancito dal match del Longhi Bovetto sta decisamente stretto ai gialloblù, che ai punti avrebbero meritato di vincere, così come sottolineato a fine gara dallo sportivissimo tecnico dei biancostellati. La compagine reggina, privata di un rigore netto nella ripresa, ha comunque dimostrato di meritare il mantenimento della categoria, mentre gli ospiti, apparsi sottotono rispetto alle attese, dicono quasi definitivamente addio al sogno-promozione.
PRESSING ASFISSIANTE- I locali partono fortissimo, i ventidue punti di differenza tra le due squadre sono un distacco che appartiene solo alla classifica, ma non certo al campo. Al 1′ Sapone la botta di Sapone costringe Tiesi alla parata in due tempi, mentre al 3′ ci prova Ventura, con palla che esce alla destra dell’estremo difensore cosentino. Il pressing gialloblù è asfissiante, la rettroguardia ospite deve continuare a guardarsi dai costanti pericoli. Al 12’ è Candido ad avere l’occasione propizia per sbloccare il risultato, ma il tiro del capitano (tra i migliori in campo) risulta troppo ‘schiacciato’, favorendo il facile intervent di Tiesi. Al 14’, Zappia cerca la rete da cineteca: da applausi il pallonetto effettuato all’altezza della trequarti, ma la sfera termina di poco alta sulla traversa. Lo Scalea prova ad uscire dal torpore con un piazzato di Mandarano, ma anche in questo caso la mira è difettosa. I biancostellati adesso respirano, ed al 28′ Perna viene liberato al tiro dopo una pregevole combinazione dalla destra: la mira è centrale, Caputo non si fa sorprendere e blocca in presa bassa. Il portiere locale, spettatore non pagante per quasi mezz’ora, sale in cattedra prima del riposo, quando respinge il bolide su punizione di Cersosimo.
PROTESTE GIALLOBLU’, POI CAPUTO EVITA LA BEFFA- Vuoi per un primo tempo giocato a mille, vuoi per l’importanza della posta in palio, nel secondo tempo il ritmo della ReggioMediterranea finisce col calare. Per 20 minuti il gioco ristagna nella metà campo, fin quando Piccirillo sfiora di testa un cross di Petrillo e mette i brividi al Longhi Bovetto, con Caputo che vede la palla uscire per un soffio. Al 25’, l’episodio che fa infuriare la squadra di casa. Bella palla filtrante di Ricciardi per Ventura, che salta il primo difensore ed entra in area, prima di finire a terra sul contatto con Tiesi: il rigore sembra davvero netto (ci sarebbe anche l’espulsione del pipelet ospite, per fallo da ultimo uomo), ma per l’arbitro è tutto regolare. Dal possibile vantaggio, i gialloblù rischiano di passare all’autentica beffa al 33′: il neo entrato Altieri, lanciato da Cersamoino, si trova a tu per tu con Caputo, ma quest’ultimo sventa la minaccia con un’uscita perfetta, meritandosi gli applausi di tutto lo stadio. Da lì a poco gli animi si surriscaldano, ed a farne le spese è Ricciardi, che perde la testa e si becca il rosso diretto dopo un fallo antisportivo. Nonostante la sciocchezza dell’ex Pro Pellaro, anche in dieci contro undici la ReggioMediterranea non concede quasi nulla, chiudendo ogni spazio e vanificando il tentativo di forcing finale dello Scalea.
Finisce 0-0, ma a dispetto delle reti rimaste inviolate, a contrassegnare il testa-coda di Croce Valanidi non è stata certo la noia.
Giuseppe Rosario Princi
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