Puntata speciale per Touring: la storica emittente radiofonica, che dalla scorsa stagione è diventata anche in Tv, compie oggi 40 anni di attività . Un compleanno festeggiato in modo speciale, con le trasmissioni andate in onda su un furgoncino appositamente allestito nei pressi del corso Garibaldi, a ridosso tra piazza Italia ed il teatro Cilea.
Tra i vari ospiti intervenuti nel corso di “Tutti Figli di Pianca“, da segnalare la presenza del Sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà . Il primo cittadino, durante il suo intervento, ha fatto il punto della situazione riguardo due tematiche che ultimamente sono state al centro di parecchie discussioni, ovvero l’assegnazione dei campi di viale Messina alla società di proprietà di uno dei soci dell’Asd Reggio Calabria e la chiusura del centro sportivo Sant’Agata.
In merito alla struttura di Viale Messina, ex Hinterreggio Village, l’analisi parte ovviamente dallo ‘ scambio di comunicati’ tra lo stesso Falcomatà ed il Presidente dell’Asd Reggio Calabria, Mimmo Praticò. “Ci tengo a precisare- dichiara il Sindaco-, che con il Presidente Praticò i rapporti erano e restano ottimi, a lui mi lega una stima ed un rapporto personale di vecchia data. Il suo intervento l’ho interpretato come uno sfogo, ma come amministratore di questa città , da parte mia era doverosa una replica per fare chiarezza sulla situazione attuale“.
Subito dopo, il primo cittadino entra nei dettagli, ricalcando concetti già espressi nella nota della scorsa settimana. “Nei limiti delle proprie possibilità , l’Amministrazione ha dimostrato con i fatti la vicinanza all’Asd Reggio Calabria, cominciando dalla concessione a titolo non oneroso dello stadio Granillo, utile affinchè sulla neonata società non gravassero ulteriori costi per svolgere allenamenti e rifiniture pre-partita. Riguardo il viale Messina, la situazione è stata presa in esame da diversi mesi: la legge non ci permetteva di assegnare la struttura direttamente all’Asd, ma in seguito della sentenza del Tar, abbiamo potuto assegnarla alla società che nel bando del 2009 arrivò seconda classificata. Come già riportato, tra i proprietari di tale società c’è un attuale dirigente del Reggio Calabria (Fortunato Martino, ndr). Per farla breve, abbiamo operato come sempre nel profondo rispetto della legge, evitando al contempo di perdere del tempo prezioso e trovando la soluzione migliore per il ripristino della struttura“.
A proposito di tempo, quanto si dovrà aspettare prima che i campi di viale Messina possano riaprire i battenti? “Si tratta soltanto di verificare alcuni requisiti della società a cui sono stati assegnati. Un passaggio burocratico ed obbligatorio, della durata di qualche giorno o al massimo di qualche settimana“.
Subito dopo, l’attenzione si sposta sul Sant’Agata, passato, almeno per il momento, da fiore all’occhiello dello sport reggino a struttura sotto sequestro. Al Sindaco viene fatto notare che qualora rimanga il problema del massimo rischio idreologico, in quella zona oltre al Sant’Agata ci sono altre aree edificate. “Anche su questo argomento- prosegue Falcomatà - è bene fare luce su un concetto che forse non è chiaro a tutti. Il Comune, nel caso specifico, non ha alcun potere decisionale, semmai il nostro compito è quello di osservare attentamente e scrupolosamente l’evolversi della situazione“.
Tra le ipotesi su cui si è argomentato, vi è tuttavia quella secondo la quale il Comune avrebbe eseguito i lavori necessari per declassificare il rischio idreogeologico da massimo (R4) a moderato (R2), ma il completamento dei lavori stessi non sarebbe stato comunicato all’ente regionale competente in materia, ovvero l’Autorità di Bacino. “Se il problema è soltanto questo, credo che il Sant’Agata possa essere riaperto in tempi brevissimi. Certo, ci si poteva accorgere anche prima della mancanza di un documento che di certo non è di poco conto, vista la delicatezza dell’argomento. Ho letto anche che l’ulteriore problema sorge in merito al campo numero 6, sequestrato in quanto edificato su suolo demaniale: qualora venissero risolte positivamente le restanti questioni, è auspicabile comunque la riapertura della struttura, mantenendo magari il sequestro del suddetto campo“.
La domanda finale, prende sempre in esame il tempo, visto e considerato che entro fine maggio il Tribunale si dovrà pronunciare, una volta per tutte, in merito alla richiesta di concordato presentata dalla Reggina Calcio per evitare il fallimento, ed il Sant’Agata rappresenta la risorsa principale del club di via delle Industrie. “A breve i rappresentanti della Reggina si inconteranno con i tecnici preposti. Ripeto, se i sigilli sono stati affissi solo per una mancanza di comunicazione sui lavori eseguiti, il centro sportivo può essere riaperto anche in pochissimi minuti. Altimenti, come già potete immaginare da soli, i tempi saranno molto, molto più lunghi...”.
Commenti