Un provvedimento forte e urgente, secondo i rilievi operati dai titolari dell’inchiesta che ha portato al sequestro di gran parte del Centro Sportivo S.Agata. L’elenco dei reati contestati in materia edilizia e ambientale, è significativo.
Gli indagati, com’è noto, sono Pasquale Foti e Giuseppe Ranieri. Negli approfondimenti realizzati questa mattina dalla Gazzetta del Sud, a cura dei colleghi Zuccalà e Gaeta, emergono numerosi dettagli. C’è, come già anticipato, la problematica legata alla classificazione dell’area come R4, dunque a massimo rischio idrogeologico, ma non solo.
“Secondo i magistrati – si legge – gli indagati avrebbero occupato abusivamente un pezzo di demanio per costruire il sesto campo (sequestrato) all’interno dell’impianto. Avrebbero poi edificato in totale difformità dal permesso di costruire il deposito tra il campo 1 e 2, mentre avrebbero costruito in assenza di permessi la lavanderia, il magazzino dal campo 2, la biglietteria, la foresteria, il magazzino-deposito del campo 1, lo spogliatoio del campo 4, il magazzino adiacente alla sede sociale, il locale per i servizi igenici, infine la superficie di quasi 620 mq destinata ad accesso e parcheggio”.
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