ASD Reggio, Comandè:”Nome Reggina e Lega Pro: faremo di tutto per raggiungere questi obiettivi”

Alle spalle il deludente pari con la Vigor, all’orizzionte il turno infrasettimanale con il Rende, il lungo finale di stagione e le prospettive per il futuro societario.

Momento delicato quello vissuto dall’ASD Reggio, in studio a Radio Touring 104 nel corso di “Tutti figli di Pianca” il dirigente Domenico Comandè. Imprenditore reggino, nonchè giornalista, da sempre grandissimo tifoso amaranto, Comandè ha affrontato molteplici temi: dall’obiettivo playoff al sogno di poter tornare a chiamarsi Reggina, fino alle future dinamiche societarie. Con una certezza. “Saremo pronti a rilanciare anche nella prossima stagione”.

Queste le sue dichiarazioni:

ULTIMA PARTITA – Un commento alla gara con la Vigor Lamezia? Prestazione antipatica, come le due precedenti, inutile nascondersi. Tuttavia, abbiamo un gruppo coeso come pochi, unito e solido tanto da poterci mettere la mano sul fuoco. In settimana abbiamo deciso come società di portare l’intera squadra a cena per cercare di rasserenare tutti. Abbiamo perso un obiettivo al quale miravamo e credevamo davvero sulla scia della nostra grande crescita. Non è più possibile arrivare in cima alla classifica, capisco il contraccolpo iniziale ma resta comunque un grande traguardo che dobbiamo centrare perchè, seppure senza dare certezze, i playoff potrebbero farci raggiungere obiettivi straordinari.

OBIETTIVO PLAYOFF – E’ fondamentale arrivare ai playoff, e farlo dalla migliore posizione possibile, per tutte le prospettive che si potrebbero aprire. Bisogna rialzarsi e ripartire, la squadra c’è, vedo e sento i ragazzi costantemente e anche loro hanno voglia di spingere sull’acceleratore e raggiungere l’obiettivo che sembra minimo ma che considerato com’è iniziato il campionato è tutt’altro che trascurabile.

RIFORMA LEGA PRO -Tutte le dichiarazioni del nuovo presidente della Lega Pro vanno in direzione del ritorno a 60 squadre. Non è stato chiarito come, i criteri non sono ancora noti. Non sapendolo, al momento, non dobbiamo lasciare intentato nulla. Se i playoff fino a qualche mese fa non servivano a nulla, oggi è profondamente diverso. Anche perchè si parla di una modifica importante nel prossimo torneo di Lega Pro con l’inserimento di una fidejussione da un milione di euro, e se così fosse la scrematura verrebbe fatta in modo automatico…

PER AMORE AMARANTO – L’investimento fatto da noi dirigenti è stato fatto solo ed esclusivamente per passione per questo sport, per la città, per la Reggina. Siamo i primi a volerci chiamare Reggina. La scorsa estate questa denominazione era stata accettata dalla delegazione regionale, non dalla FIGC. Vi dirò che abbiamo pensato di far subito ricorso, ma abbiamo preferito soprassedere. Le regole sono scritte: è noto io abbia detto che ci chiameremo Reggina da fine giugno. I regolamenti parlano chiaro e se dovessero esser rispettati non c’è dubbio che questa società dall’anno prossimo assumerà questo nome: il problema dunque sta nel rispetto delle regole e noi faremo di tutto perchè possa essere così.

NOME REGGINA – C’è stata un’interpretazione distorta di un articolo. Diciamo che la FIGC è già in difficoltà perchè sa di non aver totalmente ragione in merito. Non è Abodi, nè Cosentino a decidere sul nome Reggina, la decisione devono assumerla altrove. E’ alla Federcalcio che andrebbe posta una domanda. Fatto salvo che non ci sono precedenti sul nostro caso, che è assolutamente atipico, perseguiremo ogni via possibile per raggiungere questo obiettivo fondamentale. Noi vogliamo fare la Lega Pro e vorremo farla come Reggina, posso garantire a tutti che faremo di tutto perchè avvenga.

LA SOCIETA’ NON SI FERMA MA RILANCIA – Quest’anno abbiamo rischiato di poter vincere il campionato nonostante le enormi difficoltà, di gran lunga maggiori rispetto a qualsiasi altra avversaria. Siamo strutturati in maniera tale che sicuramente non interromperemo le attività a fine stagione, ed è bene sottolinearlo. Detto questo, le porte sono spalancate per tutti: è ovvio che se avessimo la possibilità di poter contare su un nuovo ed ulteriore punto di riferimento importante per la società, dal punto di vista economico e non solo, tutto il progetto ne sarebbe fortificato.

VINCERE PER I TIFOSI – A prescindere da nuovi soci o meno, resta il fatto che se sei la Reggina e sei in Serie D non puoi far altro che giocare il campionato per vincerlo e nient’altro. Abbiamo una tifoseria eccezionale, unica. Lo hanno dimostrato anche ieri testimoniando quanto relativamente interessi la categoria, facendo uno spettacolo per 90′ al D’Ippolito in nome di una infinita passione.