3 stagioni e mezza in amaranto, maglia più indossata in carriera (87 volte). Stiamo parlando di Andrea Costa, ex difensore reggino che oggi compie 30 anni. Sembra storia recente il suo arrivo a Reggio, appena 22enne, eppure son passati 8 anni, metà dei quali vissuti intensamente, appunto, sullo Stretto.
Andrea, innanzitutto auguri di buon compleanno da parte nostra e di tutto il popolo amaranto, a cui hai lasciato sicuramente un ottimo ricordo…
“Ringrazio tutti. Certamente l’esperienza di Reggio non può passare inosservata, per tanti punti di vista: da quello prettamente calcistico a quello umano. Ho conosciuto anche persone importanti, dai compagni a componenti dello staff. E poi, sono arrivato molto giovane, a 22 anni, era la mia prima avventura fuori casa”.
Tra l’altro il tuo esordio fu molto dolce e coincise con una tra le partite più ricordate in riva allo Stretto: Reggina-Juventus 2-1, rigore di Amoruso agli sgoccioli…
“Si, l’esordio fu sicuramente positivo e proseguì poi nel corso di quei mesi: compiemmo, nel girone di ritorno, una grande rimonta arrivando alla salvezza dopo la vittoria sull’Empoli. Furono cinque mesi bellissimi sotto ogni aspetto”.
Peccato per i due anni successivi, che a livello di risultati non furono molto positivi…
“Due anni un pò più difficili, con la retrocessione e la mancata promozione la stagione successiva. Diciamo che fu al mio quarto ed ultimo anno in amaranto che riscattammo le stagioni precedenti: una cavalcata fantastica con mister Atzori, tra l’altro inaspettata per tifosi ed addetti ai lavori. L’organico era molto giovane e all’inizio in molti non pensavano potessimo arrivare a sfiorare la Serie A”.
E tu quell’anno risultasti decisivo in una nuova posizione. Mister Atzori ti riscoprì centrale nella difesa a 3, e tu lo ripagasti con ottimi risultati.
“Esattamente. E pensare che avevo anche iniziato male, con un problema muscolare che mi aveva tenuto fuori nella prima parte. Nel girone di ritorno poi, iniziai a giocare in quel ruolo che risultò congeniale a me e a tutto il reparto. La difesa era uno dei punti di forza di quella stagione in quanto a solidità e ordine”.
L’anno scorso sei stato a Parma, un’esperienza che purtroppo non si è conclusa positivamente a livello societario. Situazione per certi versi simile a quella di Reggio Calabria. Hai mai pensato al fatto che la squadra per cui giocavi e quella con cui hai avuto più presenze, nella stessa stagione abbiano vissuto uno spiacente epilogo?
“Si, effettivamente c’ho pensato. Ma se a Parma ho vissuto in prima persona la vicenda, a Reggio non so come siano andate veramente le cose. Secondo me la situazione degli emiliani è leggermente diversa, anche e soprattutto per il clamore mediatico che ha suscitato: se n’è parlato tanto e per tanto tempo”.
E dopo un occhio al passato e al presente, si guarda oltre: i sogni futuri di Andrea Costa?
“Sinceramente non ci penso: il mio principale obiettivo è giocare ancora per molto, finchè ne avrò la possibilità . Per il futuro si vedrà ”.
Contributo importante e ricordo certamente positivo quello di Andrea Costa con il popolo amaranto. Un ottimo rapporto che 4 anni intensi, sicuramente, non possono cancellare.
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