Un riconoscimento a chi esalta lo spettacolo del calcio dilettantistico. Settimanalmente ReggioNelPallone.it – giornale sportivo online più letto in Calabria – premia il miglior allenatore nell’ambito del panorama dilettantistico reggino. Un premio destinato al tecnico di una squadra che si è distinta per una importante vittoria, una grande prestazione o un gesto particolarmente meritorio.
L’ALLENATORE DELLA SETTIMANA (1^ CATEGORIA – 2^ CATEGORIA – 3^ CATEGORIA) DI RNP E’ FRANCESCO ARCIDIACO
Carisma, personalità e intraprendenza. Queste sono le principali doti che occorrono per diventare un buon allenatore, a prescindere dalla categoria. Doti che rispecchiano in pieno la figura di Francesco Arcidiaco, tecnico della Pro Pellaro da circa due settimane, ma in grado già di trasmettere alla squadra parte della sua esperienza e del suo temperamento. Il successo contro la Gioiese, seppur Arcidiaco abbia dato pieno merito alla squadra, nasce comunque da suoi accorgimenti tattici ben interpretati dai ragazzi, capaci di tenere gli attaccanti avversari ben lontani dalla porta, disputando una partita quasi perfetta in fase difensiva.
Francesco Arcidiaco è l’Allenatore della Settimana per Reggio Nel Pallone; ai nostri microfoni si racconta e ci racconta qualcosa di sè, a cominciare da un passo indietro alla partita di domenica: “I ragazzi hanno disputato una partita perfetta, è un gruppo forte e ben allenato a cui mancavo solo qualche accorgimento per migliorare la fase difensiva; seguendo alcuni consigli che avevo dato loro in settimana, siamo riusciti a non rischiare quasi nulla contro una squadra fortissima. Mi è dispiaciuto soltanto che a fine partita, nelle varie interviste rilasciate dalla Gioiese, nessuno abbia dato meriti a noi per la nostra vittoria, ma hanno pensato solo alle loro colpe e i loro errori; peccato, speravo che qualcuno di loro si accorgesse che non è stata la Gioiese a perdere, bensì la Pro Pellaro a vincere.”
Un tuffo nel passato parlando del Francesco Arcidiaco calciatore.
“Ho giocato nel settore giovanile della Reggina guidato da Gabriele Martino, nei primi anni della nuova società . La mia esperienza da calciatore mi ha portato a indossare tante maglie diverse, giocando dall’Interregionale fino alla Prima Categoria; tuttavia negli anni di Reggina ho incontrato Stefano Viola, un grande conoscitore di calcio, una persona speciale e straordinaria. Lui mi ha spinto e incoraggiato, vedeva in me capacità da allenatore ed è grazie a lui se poi lo sono diventato. Devo molto della mia carriera da tecnico a Stefano Viola.”
 Arcidiaco allenatore: primi passi e prime soddisfazioni.
“Ho iniziato a Bagaladi come vice-allenatore, ottenendo dei grandi risultati: vincemmo la fase regionale della Coppa Italia Dilettanti, arrivando poi tra le migliori nella fase nazionale. Certo però il periodo trascorso a Bocale rimarrà insuperabile: insieme ai miei collaboratori Ciccio Borrello e Natale Cogliandro, e con un D.S. come Paolo Campolo, un professionista straordinario, abbiamo fatto un campionato fantastico con una squadra costruita per la salvezza; non siamo riusciti ad arrivare primi solo perché il Guardavalle era una corazzata inarrivabile. Allenavo anche la Juniores e siamo stati campioni regionali; in quella stagione ho ricevuto il premio indetto da voi di RNP come tecnico dell’anno. In Eccellenza poi le cose non andarono bene: Campolo andò via, la società mi diede fiducia quasi fino alla fine della stagione, ma come spesso accade in queste circostanze, avvenne la rottura; mi dispiacque molto, ma il calcio è questo. La mia ultima parentesi in panchina prima di Pellaro è stata al Greffa Mosorrofa due stagioni fa; da allora sono fermo.”
Una lunga pausa quindi, tra Greffa e Pro Pellaro; una scelta personale?
“In tutto questo tempo ho ricevuto alcune proposte da diversi club, ma i programmi di lavoro non concordavano e quindi non si è fatto niente. Penso che per allenare si debba avere alle spalle un progetto concreto, perché guidare una squadra tanto per farlo non mi attira minimamente; ho una visione del calcio tutta mia, le società devono credere in me e nelle mie capacità , altrimenti non si va da nessuna parte. Poi Enzo Verduci mi ha chiamato qui dalla Pro Pellaro, abbiamo confrontato i nostri rispettivi progetti e trovato l’accordo. Avevo già collaborato con Verduci nel Motta, lo conoscevo bene, e la società Pro Pellaro è seria e ben attrezzata, merita grandi soddisfazioni per il lavoro e l’impegno che ci mette. La squadra che ho trovato era già molto forte e unita, ho da subito cercato di infondere nei ragazzi le mie idee e loro mi seguono, hanno voglia di imparare e vincere; il successo di domenica è stato importante, la squadra ha ottenuto più fiducia in sé stessa.”
Nel corso della carriera da calciatore e tecnico, c’è stato qualcuno che l’ha influenzata nel suo modo di allenare?
“Ho avuto la fortuna di lavorare con tanta gente capace, da cui ho attinto particolari caratteristiche del loro modo di fare e lavorare. Da Sergio Campolo ho imparato tanto: lui aveva una mentalità differente dal solito perché veniva dal professionismo e ragionava da professionista; da mister Magro ho appreso come gestire lo spogliatoio, da mister Nucera ho imparato molti dettagli tattici, e come cito loro potrei citarne tanti altri. Tutti mi hanno lasciato qualcosa di prezioso, che ho unito al mio personale metodo di allenamento.”
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