21 gennaio 1990, campionato di serie B, prima giornata di ritorno. Sono anni in cui a Reggio Calabria si respira calcio in ogni angolo della città , il popolo amaranto sogna il primo storico salto nella massima serie, soltanto sfiorato nella stagione passata, sotto la guida di Scala. Parma-Reggina è una gara importantissima non solo sotto l’aspetto della classifica, che vede i gialloblù secondi (nonostante la sconfitta interna col Pisa) e gli amaranto quarti.
A guidare gli emiliani infatti, adesso c’è proprio quel Nevio Scala che per due anni fece impazzire di gioia ed entusiasmo la città dello Stretto, e che in questa nuova avventura ha portato uno dei protagonisti di quella meravigliosa squadra, ovvero Tarcisio Catanese. Come se non bastasse, nel precedente campionato cadetto una lanciatissima Reggina perse malamente al Tardini contro un Parma che non aveva nulla da chiedere, sprecando una importantissima chances nella lotta alla promozione: a fine gara, una parte delle migliaia di reggini al seguito si macchiò di gravi incidenti, che portarono alla diffida del vecchio Comunale, squalificato una settimana dopo al termine della sfida casalinga col Licata.
Anche questa volta, al Tardini si presentano almeno 4.000 sostenitori calabresi, lo stadio offre un colpo d’occhio da categoria superiore. La compagine di Bruno Bolchi gioca un ottimo primo tempo, controllando senza alcun affanno gli attacchi avversari e passando in vantaggio in chiusura di primo tempo. A quel punto, succede di tutto. Prima l’attenzione dei presenti si rivolge verso il settore reggino, dove vengono invocati i soccorsi: nell’esultanza per il gol infatti, un tifoso amaranto era scivolato dalla balaustra, e per soccorrerlo è necessario il pronto intervento dell’ambulanza, che lo porterà d’urgenza in ospedale (per fortuna, il ragazzo se la caverà riportando solo una frattura). Da lì a poco, all’altezza della gradinata parte un fitto lancio di oggetti da parte di alcuni sostenitori locali, fin quando Armando Cascione, stopper amaranto (in riva allo Stretto giocherà tanti anni dopo anche suo figlio, Emmanuel) si accascia a terra colpito da un accendino. Sono momenti concitatissimi, con Cascione che prova a riprendersi ma perde nuovamente i sensi mentre le squadre fanno rientro negli spogliatoi.
La ripresa comincia senza il difensore (anch’esso trasportato in ospedale a causa di una microfrattura al naso) e prosegue in un clima veramente surreale. Il Parma ribalta il punteggio grazie a due calci di rigore trasformati da Pizzi (il primo, decisamente generoso…) ma la netta sensazione è che non sia finita lì. La società presieduta all’epoca da Pino Benedetto, presenta ricorso, chiedendo il 2-0 a tavolino. Il Giudice Sportivo accoglie la tesi del club amaranto, ma la Disciplinare accoglie invece quella del Parma, secondo la quale la microfrattura nasale riscontrata a Cascione era antecedente alla partita in oggetto, e quindi non causata dall’accendino che lo colpì. L’ultima parola spettò alla Caf, che il 21 aprile del 1990 diede vita al verdetto definitivo: Parma-Reggina 0-2 a tavolino, grazie a quel risultato Simonini e compagni tornarono in corsa per la promozione, quando alla fine mancavano 7 giornate.
Per la cronaca, gli amaranto non riuscirono nell’impresa, mentre il Parma di Scala, viceversa, conquistò l’olimpo del calcio italiano per la prima volta nella sua storia.
Di seguito, il tabellino di quel Parma-Reggina
SERIE B 1989-1990, 1^ giornata di ritorno (21/1/1990)
PARMA-REGGINA 0-2 a tavolino (2-1 sul campo)
Parma : Zunico, Donati, Gambaro, Minotti, Apolloni, Monza, A. Melli (45′ st Ganz), Pizzi, Osio, Catanese, Zoratto. Allenatore: Scala.
Reggina : Rosin, Bagnato, Cascione (1′ st Granzotto, 35’ st Zanin), Armenise, Pozza, Pergolizzi, De Marco, Maranzano, Paciocco, Orlando, Simonini. Allenatore: Bolchi.
Arbitro: Di Cola di Avezzano.
Marcatori: 43’ pt De Marco (R), 5′ st rig. e 26′ st rig. Pizzi.
Note- Spettatori 12.000 circa, di cui 4.000 ospiti.
* Le foto all’interno dell’articolo, sono tratte dal sito settorecrociatoparma.it
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