SARNO – Zampaglione illude gli amaranto, suo il gol che apre la gara e porta avanti gli amaranto. Pari granata con la punizione di Di Capua. Tutte le emozioni nella prima frazione, ripresa scialba con le squadre che sembrano accontentarsi del pari: risultato buono, su un campo difficilissimo, ma non propedeutico a proseguire la rimonta sulla vetta.
LA GARA – Fuori Lavrendi, Corso e De Marco rispetto all’undici iniziale schierato nella gara con l’Aversa, Cozza lancia D’Ambrosio, Brunetti e Zampaglione dal 1′. Neppure il tempo di prender le misure con il sistema di gioco e la Sarnese dà la scossa all’incontro con un bolide di Fontanarosa che gela Ventrella ma la squadra dello Stretto trova il conforto della traversa per mantenere il risultato di parità . Non è, tuttavia, l’avvisaglia di  un cattivo approccio alla gara, tutt’altro. Gli amaranto sono ben presenti sul campo e lo dimostrano immediatamente, passando alla prima occasione utile al sesto minuto.
Forgione si fionda su un pallone sputato fuori dall’area di rigore dalla difesa Sarnese ma il suo sinistro di prima intenzione è sbilenco: di opposto tenore la conclusione di Zampaglione che intercetta la sfera nel cuore dell’area di rigore e libera un tiro non angolatissimo ma violentissimo che piega le mani di Sorrentino e gonfia la rete per il vantaggio che fa esplodere gli 80 ultras amaranto presenti allo Squitieri.
L’avvio è di marca amaranto. Ancora Zampaglione, questa volta combattivo e capace di strappare un pallone al terzino avversario servendo Foderaro a rimorchio al limite dell’area di rigore, un disperato intervento in scivolata del centrale sarnese contrae la conclusione a colpo sicuro che si spegne in corner. Non è finita. Maesano disegna un filtrante respinto da un difensore campano, il più lesto sul rimpallo è Foderaro che di prima intenzione serve Zampaglione a sua volta rapido nel premiare l’inserimento di Roselli: la conclusione da posizione favorevole è altissima ma non cambia la sostanza di 20′ di gran calcio amaranto, considerato il valore dell’avversario e le difficoltà di un campo che non conosce una sconfitta dalla scorsa stagione.
Non è un monologo dell’ASD Reggio, la Sarnese è viva e si fa nuovamente pericolosa dalle parti di Ventrella con un colpo di testa di Imparato che sfiora il palo ma l’atteggiamento della squadra dello Stretto è davvero convincente. C’è personalità , c’è organizzazione, paga la scelta di Cozza di affidarsi al 4-3-1-2 con Foderaro trequartista utile in fase di possesso quanto in fase difensiva, sempre pronto a disturbare la fonte di gioco avversaria. Bene, molto bene anche Forgione, coraggioso nell’alzare la linea del pressing così come l’intera squadra amaranto che attacca alti i campani costringendoli spesso a forzare la giocata.
La Sarnese non riesce a sviluppare il gioco fluido che l’ha contraddistinta nelle uscite casalinghe stagionali nelle quali si è sempre dimostrata superiore all’avversario. In soccorso dei granata arriva un intervento in ritardo di Brunetti su Imparato, di spalle, poco oltre il limite dell’area: una leggerezza che si dimostra fatale. Minuto 38, sul piazzato Di Capua inventa una traiettoria che beffa Ventrella e riporta il risultato sul pari ben oltre i demeriti degli uomini di Cozza. Regalo per regalo, la Sarnese estingue il debito: un rinvio di Pastore sbatte sulla schiena di Savarese e la carambola mette Foderaro solo davanti a Sorrentino. “Troppa grazia, non posso accettare”, sembra dire la conclusione del centrocampista amaranto che centra in pieno il portiere avversario e spreca una clamorosa palla gol.
Sprecata la chance che avrebbe potuto riportare avanti gli amaranto nel punteggio ed imprimere un’inerzia differente all’incontro, la gara si concede l’intervallo salvo poi riprendere a ritmi decisamente più blandi. La prima mossa è Castaldi per D’Ambrosio al 55′. Diversa è soprattutto la presenza in campo della Sarnese: pur senza creare particolari grattacapi agli amaranto, i campani premono con costanza rimodellando il rombo in mediana dell’ASD Reggio in un più accorto 4-1-4-1 attraverso il quale Cozza chiede sacrificio in copertura a Oggiano e Zampaglione. Un sistema di gioco che permette al Reggio di contenere bene, ma senza più riuscire a proporre gioco. Urge un cambio: Lavrendi rileva Oggiano, Forgione si allarga a destra, Castaldi sulla mancina, Zampaglione-Foderaro coppia d’attacco del 4-4-2.
Cambi tattici e degli uomini non imprimono la scossa, restano solo sbadigli. Le bollicine della gara concentrate nella prima frazione, spumante slavato in una ripresa priva di sussulti per un pari inevitabile a questi ritmi. Non basta per festeggiare nel migliore dei modi il compleanno del calcio reggino, che scatterà a mezzanotte, ma è sufficiente per tagliare un traguardo a suo modo storico: nona partita utile consecutiva, un filotto che mancava in riva allo Stretto da oltre 10 anni.
La svolta decisiva alla stagione non arriva ma il pari ottenuto con personalità sul campo della Sarnese è la conferma oggettiva della crescita amaranto.
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