“Non sappiamo quale sport sia adatto ad un terreno misto terra, fango e (rara) erba. Ciò che è certo è che questo non è il calcio. Il Granillo, imbarazzante fin dall’inizio della stagione, ha quest’oggi ufficialmente perso perfino lo status di stadio trasformandosi in campo sportivo, indegno per Reggio Calabria, per i colori amaranto e perfino per la misera categoria che oggi è costretto ad ospitare”. Con queste parole, amaramente commentavamo lo stato in cui si presentava la casa del calcio reggino in occasione dell’ultima partita interna, lo scorso 20 dicembre.
Domani gli amaranto tornano in campo e troveranno una manto profondamente differente per la loro esibizione. Finalmente, bisogna aggiungere, perchè lo stato di degrado è stato perpetrato ben oltre quanto sarebbe stato consentito.
(Nella prima foto, il raffronto tra il manto al 20 dicembre e quello odierno)
Il lavoro della Germinal, ditta che cura il terreno del Granillo da diversi anni e con ottimi risultati (Colantuono, a suo tempo tecnico dell’Atalanta, definì il terreno del Granillo “il migliore d’Italia”), ha pagato nel corso delle Feste. Oggi, Pietro Vilasi, dipendente dell’azienda che segue da tempo il manto dello stadio, ha pubblicato sul proprio profilo FB le foto del Granillo. “Quasi un miracolo”, il suo commento.
La notizia è che finalmente, domani, per la prima volta in questa stagione, gli amaranto potranno giocare su un terreno degno di tal nome.
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