Di Francesco Paolillo – L’esercizio è sempre lo stesso: prima controlli l’incastro dei giorni. Poi i voli. E poi il calendario di calcio. Se capita di beccare la Reggina al “Granillo”, ti sei aggiustato le feste. Perché, tu che stai all’estero, la vivi come una parente che attende in casa il tuo ritorno. Con pazienza lei t’aspetta sempre e sa che mai tradirai l’appuntamento.
Ogni volta è così. Che sia A, B, LegaPro o serie D fa davvero poca differenza. La Reggina c’è. E se la valigia è troppo piccola per contenerla tutta, ci pensa il cuore.
Così fremi per rivederla dal vivo. Fino ad oggi, a 2000 chilometri di distanza, l’unico mezzo di “contatto” è stata la vecchia, inossidabile, radiocronaca. E la voce di Rocco Musolino è un po’ come la DeLorean di “Ritorno al futuro”. Da sola – senza flusso canalizzatore – basta a riportarti indietro nel tempo e a tornar bambino, quando l’avversario si chiamava Giarre, Licata oppure Virescit Boccaleone ed i campioni potevano persino avere un nome improbabili. Tipo quel tale, Alfredo Aglietti. E ancora prima Massimo Mariotto, Mino Bizzarri, Maurizio Poli, Fulvio Simonini, Giorgio Lunerti, Peppe Bagnato, Mauro Rosin. Oppure Riccardo Paciocco, ch’ebbe la sfacciataggine, al 90esimo di un Reggina-Triestina, di battere un rigore col tacco (allora si chiamava così, un po’ meno fighetto di “rabona” ma, comunque, efficace lo stesso).
Sono tutte storie che fanno parte di te e le rivivi ogni qualvolta ti ritrovi a parlare con un reggino che pizzichi a Place d’Armes o sugli Champs-Élysées, sotto la Tour Eiffel o al bancone di una qualsiasi brasserie. Il reggino è ormai un componente chimico dell’aria e, per questo, lo trovi dappertutto. Ad ogni respiro. Ed anche lui, come te, si porta dietro un pezzo d’amaranto. Ecco perché l’Inter, la Juve, la Roma, il Milan non mancano proprio a chi ha lasciato Reggio per qualche anno o per tutta la vita.
Torno al Granillo. Vada bene per il Due Torri e passino l’Agropoli, la Palmese, la Leonfortese e il Gelbynson (o come diavolo si scrive…) purchè in campo ci sia la nostra Reggina che, ovunque andrai, ti seguirà .
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