Con l’incontro di domenica al Granillo, che vedrà l’undici di Cozza opposto al Due Torri, si conclude un anno calcistico che resterà nella storia del calcio reggino per tutto ciò che lo ha caratterizzato. Dalla storica salvezza conquistata nel drammatico play out sul terreno del San Filippo di Messina, alla mancata iscrizione della Reggina Calcio in quella che è stata forse l’estate più calda per Reggio Calabria, che ha corso il serio rischio di essere cancellata dalla geografia del calcio italiano.
Per fortuna la passione ha prevalso ancora una volta e, seppur tra i dilettanti, siamo ancora qui a soffrire e gioire per le sorti di una Reggina privata della categoria conquistata sul campo e, per fortuna solo temporaneamente, anche del suo nome, ma mai della sua storia e di una tradizione calcistica che l’11 Gennaio prossimo compirà 102 anni.
Domenica per gli amaranto sarà l’incontro numero 40 (tra Reggina Calcio ed A.S.D: Reggio Calabria) del 2015 ed il bilancio fin qui, grazie soprattutto a quanto fatto dai ragazzi dell’A.S.D. Reggio Calabria nell’ultimo mese e mezzo è in perfetto equilibrio. Sono infatti 16 le vittorie e altrettante le sconfitte con 7 pareggi. La ormai ex squadra più perdente d’Italia e non solo, sta dunque pian piano risalendo la china e, come tutti ci auguriamo, battendo il Due Torri, concluderebbe l’anno calcistico in positivo.
In quest’anno dalle forte emozioni vogliamo focalizzare due immagini che più di tutte lo rappresentano. La prima, manco a dirlo, è quella del San Filippo di Messina, del 30 Maggio, quel colpo di testa di Pietro Balistrieri che ha segnato una storia che niente e nessuno potrà mai cancellare, nemmeno la mancata iscrizione in lega pro e il ripescaggi dei peloritani. La corsa dei giocatori sotto la curva dei tifosi amaranto, di Giacomo Tedesco, espulso e in tribuna, che sfreccia tra i seggiolini del San Filippo per abbracciare idealmente una intera città , sono già leggenda.
Il secondo momento è più recente e risale al 15 Novembre scorso. Non avrà forse la stessa valenza del San Filippo, ma quel gol di Mimmo Zampaglione allo scadere che ha deciso il derby contro la Palmese e quell’urlo liberatorio di un intero stadio rappresentano il crocevia di una stagione che ha ancora da scrivere pagine importanti. La storia amaranto è pronta a tuffarsi in un 2016 che tutti speriamo ci possa offrire quelle soddisfazioni attese da una tifoseria che mai ha abbandonato questi colori. Il ritorno tra i professionisti e la riconquista del nome sono le due tappe fondamentali per un anno che, comunque vada, siamo certi ci darà le stesse, identiche, intense emozioni di sempre, naturalmente a forti tinte amaranto.
Ugo La Camera
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