VALLO DELLA LUCANIA – Ai piedi del Monte Sacro, Gelbison, dal quale prende il nome la squadra di Vallo della Lucania, l’ASD Reggio Calabria chiede strada per proseguire una rincorsa che avrebbe del miracoloso. La ottiene con un secondo tempo di grande personalità e le reti di De Bode e Zampaglione: successo netto e meritato che porta a sei la striscia di risultati utili consecutivi, alimenta sogni e speranze ed impone scelte forti negli ultimi giorni di mercato.
Dopo la rivoluzione invernale che ha già visto lasciare lo Stretto 7 elementi (ultimi tra questi Arena, Riva e Russo) un sostanziale cambiamento nella formazione iniziale è inevitabile. Resta immutato l’impianto tattico imperniato sul 4-3-3, Cozza lancia dal 1′ i tre volti nuovi: c’è Cane in luogo di Carrozza sulla corsia mancina, Forgione in mediana occupa il posto lasciato dall’acciaccato Lavrendi, Foderaro compone un tridente completamente “over” insieme a Tiboni e Zampaglione. In campo da mezzala destra il redivivo D’Ambrosio, centrocampista classe ’97, da lungo tempo ai margini della squadra così come Brunetti e Ventrella, riproposti da mister Cozza dopo la pessima prestazione offerta dai due a Siracusa che condannò alla sconfitta gli amaranto. Lascia il posto tra i pali, dunque, Licastro, più per ragioni anagrafiche che tecniche.
Il tappo della partita rischia di saltare dopo appena 70 secondi. Punizione di Foderaro, Tiboni ruba il tempo agli avversari sul primo palo, il suo colpo di testa viene schiaffeggiato da De Filippo sul palo, la sfera torna in campo e, da lì, è il finimondo. Ci si avventa De Bode che dal limite dell’area piccola prova a ribadire in rete una, due, tre volte, trovando sempre il rimpallo sfavorevole dei difensori vallesi che, protesi sulla linea di porta, improvvisano una linea maginot che, incredibilmente, regge.
L’avvio della squadra dello Stretto è impetuoso. Passano un paio di giri d’orologio e Tiboni, ancora lui, disegna un diagonale che trova pronto il portiere. Ancora Reggio, Maesano affonda sulla corsia di competenza e Foderaro manca di un soffio il tap-in vincente sul suo cross. Tutto in 10′ che sembrano promettere emozioni, la gara invece implode da lì all’intervallo in una serie di palloni rigurgitati dai rispettivi centrocampi. La Gelbison, che aveva sbandato paurosamente, riesce a prendere le misure ridordinando idee e distanze in campo. Neutralizzata la spinta amaranto, i campani non riescono comunque a farsi vivi dalle parti di Ventrella limitandosi a condurre la partita all’intervallo a reti bianche. Pochi istanti prima, Tiboni aveva accusato un problema fisico, l’ennesimo, costringendo Cozza al cambio con De Marco.
Si riparte, e come nel primo tempo l’ASD Reggio fa subito la voce grossa. De Bode si riprende ciò che gli era stato incredibilmente negato in precedenza: sull’angolo calciato da Foderaro salta in terzo tempo, vince di prepotenza la concorrenza del diretto avversario e arriva ad impattare la sfera con una violenza tale da piegare le mani di De Filippo. La gara si sblocca, esplodono i 70 ultras amaranto presenti al Morra.
La rete galvanizza gli amaranto ed ha effetto opposto sugli avversari che nei 10′ successivi rischiano di affondare. Non lo fanno solo per l’imperdonabile clemenza degli uomini di Cozza, che sprecano due clamorose occasioni. Prima un contropiede splendidamente orchestrato da Foderaro e Zampaglione porta De Marco alla conclusione, solo davanti al portiere: la scelta con il piatto centrale è sanguinosa, e permette la ribattuta al portiere. Azione in fotocopia appena dopo, questa volta De Marco sceglie l’assist per Roselli che dal dischetto del rigore indirizza di poco a lato. Ancora Reggio, Foderaro scalda i guanti di De Filippo con una rasoiata dal limite.
Il dominio legittima il vantaggio ma gli amaranto rischiano di pagare a carissimo prezzo le occasioni sprecate. La Gelbison, mai pervenuta fino ad allora, produce il massimo sforzo nel quarto d’ora finale: una verticalizzazione improvvisa mette Cassaro davanti a Ventrella, ma è eccellente l’interpretazione dell’uscita del portiere amaranto che conduce esternamente l’avversario e poi ribatte in tuffo la sua conclusione. Pirozzi, tecnico della Gelbison, gioca la carta Tulimieri per i minuti finali ed il nuovo entrato si produce in un assolo concluso con un esterno destro che sfiora il palo e sembra dover dare il via all’assedio finale dei locali.
Così non è perchè Lavrendi, appena subentrato, si produce in uno splendido lancio che smarca Zampaglione sul secondo palo: diagonale chirurgico che dà il via alla festa amaranto. L’espulsione guadagnata un attimo dopo da Brunetti, che macchia così una prestazione fin lì impeccabile non cambia la sostanza: l’ASD Reggio vince ancora, proseguendo la striscia positiva e la propria rincorsa.
(foto: Francesco Sabatino)
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