Un riconoscimento a chi esalta lo spettacolo del calcio dilettantistico. Settimanalmente ReggioNelPallone.it – giornale sportivo online più letto in Calabria – premia il miglior allenatore nell’ambito del panorama dilettantistico reggino. Un premio destinato al tecnico di una squadra che si è distinta per una importante vittoria, una grande prestazione o un gesto particolarmente meritorio.
L’ALLENATORE DELLA SETTIMANA (1^ CATEGORIA – 2^ CATEGORIA – 3^ CATEGORIA) E’ GIUSEPPE GATTUSO
Dopo un promettente avvio di stagione, condito da pochi punti ma buon gioco, il Rhegium City si è ritrovato ad affrontare una fase, coincisa anche con le dimissioni di mister Sergi, in cui la squadra si è espressa in maniera altalenante. Tuttavia, domenica contro l’Archi si è visto un altro Rhegium, in piena ed evidente maturazione, capace di battere una delle favorite per la vittoria finale, grazie alla rete del capitano Glomnicu. Dopo le dimissioni di mister Sergi, tecnico artefice del salto di categoria della passata stagione, al suo posto è stato promosso Giuseppe Gattuso, suo secondo, che grazie alla già ampia conoscenza del gruppo, sta insinuando nella squadra quella consapevolezza dei propri mezzi andata smarrita per alcune settimane.
Come ha vissuto questa transizione che l’ha portata a sostituire mister Sergi sulla panchina del Rhegium?
Non è corretto dire che ho sostituito Sergi, dato che già facevo parte della squadra; ho accettato di prendere il suo posto un po’ a malincuore, è dispiaciuto a tutti che abbia deciso di andar via, una notizia che ci ha colpiti. Con lui siamo grandi amici da molto tempo, se la squadra ha ottenuto grandi risultati è soprattutto merito suo e io cercherò di fare del mio meglio per non farlo rimpiangere. Con la squadra si è trattato per adesso di lavorare principalmente sotto l’aspetto psicologico: il momento non semplice in campionato e il cambio di guida tecnica avrebbero potuto indebolire la forza mentale del gruppo; il mio compito è stato quello di riportare certezze e tranquillità .
Domenica avete ottenuto una grande vittoria contro una delle squadre più forti e attrezzate del girone: è stata la partita della svolta?
Intanto ci terrei a precisare che in questa vittoria io non ho alcun merito, sono stati i ragazzi a vincere la partita sul campo e a farsi valere. In questo avvio di stagione abbiamo attraversato una fase in cui giocavamo bene ma raccoglievamo poco; in alcune circostanze ci è mancata una certa dose di carattere, quella particolare mentalità necessaria per affrontare questa categoria. Sono momenti che possono durare pochissimo oppure intere settimane, in cui sai di trovarti in una situazione di stallo e vorresti uscirne, ma non riesci a trovare il modo di farlo. Finché accade qualcosa che riaccende all’improvviso un meccanismo inceppato, e da quel momento si ritrova se stessi. Ecco, credo che quel qualcosa sia accaduto per noi contro l’Archi; cresceremo ancora tanto.
Si può dire che il campionato del Rhegium, comprendente le ambizioni playoff, sia finalmente cominciato?
Dove arriveremo non lo so, ma questo è un campionato equilibrato in cui tutto può succedere. Il problema è che spesso il risultato determina i giudizi: se una squadra gioca male ma trova l’episodio favorevole vincendo la partita, i voti in pagella dati dai giornalisti saranno alti; viceversa, se giochi una partita fantastica ma perdi a causa di un singolo episodio sfortunato, a stento i voti raggiungeranno la sufficienza. Abbiamo giocato grandi partite contro le big, come ad esempio a Scilla, in cui avremmo meritato qualche punto; quello che la squadra deve capire è che deve attenersi ad analizzare le prestazioni e non il risultato, lasciando stare ciò che viene da fuori. Del risultato al novantesimo il calciatore deve prenderne atto, tutto qui.
Nel corso della sua carriera, prima di sposare il progetto del Rhegium City, quali sono state esperienze particolari, emozionanti o significative?
Ho sempre lavorato nei settori giovanili delle varie società con cui ho collaborato negli anni, togliendomi anche delle soddisfazioni. Sono stato a Gallico, a Catona e a Villa, ma è al Reggio 2000 che ho conseguito risultati importanti, portando la squadra a diventare campione regionale nella categoria Allievi. Durante l’esperienza di Catona invece, mi sono imbattuto in un talentuoso ragazzino che ha fatto tanta strada da allora: Nino Barillà . Di certo c’è una grande differenza tra settore giovanile e prima squadra, sia come programmazione che come preparazione psicologica della squadra.
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