“C’è un grande prato verde dove nascono speranze“… Così comincia una celebre canzone di Gianni Morandi, ma a Reggio Calabria di prato verde ormai poche tracce, anche questo segno dei tempi di un Granillo che ha vissuto i fasti della serie A, della Nazionale, mostrando il suo abito più bello, e che oggi invece mostra un’immagine trasandata, triste, come se soffrisse anche lui per quanto successo in questi ultimi anni a quella Reggina che dal 1932 ne calca il terreno.
Quando l’Amministrazione Comunale, l’1 Agosto scorso, decise di concedere a titolo non oneroso l’uso dello stadio alla neonata A.S.D. Reggio Calabria, il terreno di gioco era in stato di completo abbandono dal 27 Giugno, data in cui ci fu la partita della banda Scala e, fin dal primo giorno, la società ha dovuto dare fondo alle casse per tentare di recuperare una situazione già compromessa (la foto di copertina, mostra le condizioni indecenti in “la casa del popolo amaranto versava questa estate) . Si aggiunga il fatto che, dopo tantissimi anni in cui l’utilizzo dell’impianto è stato limitato agli incontri ufficiali e agli allenamenti di rifinitura, la carenza cronica di strutture ha costretto l’A.S.D. Reggio Calabria ad utilizzare il Granillo per gli allenamenti quotidiani, col risultato che tutti abbiamo sotto gli occhi.
Un danno a 360 gradi.
• per la qualità del gioco, non essendoci la possibilità di creare manovre palla a terra in maniera fluida ed efficace;
• per il rischio concreto di infortuni che un simile terreno può provocare;
• per l’immagine che Reggio Calabria trasmette all’esterno.
Questo è lo stato dell’arte di uno stadio che in 83 anni ha vissuto le imprese di migliaia di giocatori in amaranto, le vittorie e le sconfitte, ma a memoria d’uomo, mai in tali condizioni, nemmeno quando la Reggina frequentava il campionato di C2 (per fortuna due rapide parentesi) e il buon Mazzitelli, custode per tantissimi anni del vecchio Comunale, ne curava il manto erboso gelosamente impedendo a chiunque di profanarlo.
Ad oggi la società ha speso una somma considerevole e credo che il conto sia tutt’ora aperto. Occorre creare delle sinergie, trovare una soluzione al problema per garantire un futuro degno al calcio in questa città. L’amministrazione Comunale sta lavorando per garantire una sede di allenamento diversa dal Granillo per l’A.S.D. Reggio Calabria, ma la situazione è tale da non garantire tempi definiti e soprattutto brevi.
Intanto il tempo passa, e nella nostra letterina a Babbo Natale, non ci resta che chiedere qualche ciuffo d’erba in più qua e là, che renda almeno dignitoso il prato di uno stadio che se potesse ne scriverebbe di storie; per la serie” Tu non sai chi ha calpestato il mio prato”….
Ugo La Camera
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