Europa League: Napoli da record, Lazio imbattuta, avanti anche la Fiorentina

Dopo la Champions League, si completa anche la fase a gironi riguardante l’Europa League, con molti verdetti già scritti in anticipo. A Napoli e Lazio già qualificate, si aggiunge anche la Fiorentina: contando anche il passaggio del turno di Juventus e Roma nella manifestazione principale, per l’Italia si tratta di un ‘en plein’ prezioso per il ranking e di grande prestigio.

Gruppo D – Il Napoli fa sei su sei, unica squadra a punteggio pieno, travolge anche il Legia Varsavia per 5-2 grazie alle reti di Chalobah e Insigne nel primo tempo, Callejon e la doppietta di Mertens (nell’immagine piccola, festeggiato dai compagni) nella ripresa; inutili per il Legia le reti Vranjes (3-1) e Prijovic (5-2). L’inarrestabile armata di Maurizio Sarri riesce anche ad aggiornare dei record: 22 gol fatti, mai nessuno ne aveva segnati tanti nelle sei partite della fase a gironi, e +11 sulla seconda, massimo vantaggio mai registrato. Piccole soddisfazioni, ma ciò che più conta è che i partenopei si sono candidati ufficialmente per la vittoria finale. Al secondo posto chiude il Midtjylland, che impatta in casa contro il Bruges per 1-1 evitando di subire il sorpasso.

Gruppo G – La Lazio manca la quinta vittoria di fila, ma chiude comunque prima e imbattuta il suo girone, pareggiando con autorevolezza a St. Etienne per 1-1: Matri insacca il vantaggio a inizio ripresa dopo esserci già andato vicino più volte; i francesi trovano il pari ad un quarto d’ora dal termine con Eysseric. Le posizioni in questo girone erano già congelate, con i biancocelesti comunque primi e i verdi secondi; il Dnipro, vicecampione in carica, si congeda dal torneo travolgendo il Rosenborg con un 3-0 firmato dalla doppietta di Matheus e il gol di Skakhov. I norvegesi sullo 0-0 sbagliano un rigore con Helland.

Gruppo I – Serviva una vittoria alla Fiorentina contro il Belenenses per essere tranquilli, e vittoria è stata; l’1-0 finale, firmato da Babacar, è un risultato striminzito a confronto con ciò che i viola hanno creato, con due traverse colpite sempre dall’attaccante senegalese oltre a tante altre occasioni da gol. I portoghesi, apparsi comunque più competitivi rispetto all’andata, hanno provato in alcune circostanze a rovinare la festa a Giuseppe Rossi e compagni, senza però riuscirci. Il Basilea già certo del primo posto non fa sconti, vincendo a Poznan contro il Lech per 1-0 grazie al gol di Boetius giunto dopo una splendida giocata di Xhaka, completata dal cross vincente.

Gli altri gironi

Gruppo A – Non riesce l’impresa all’Ajax, il quale avrebbe dovuto vincere e sperare in una sconfitta del Fenerbahce per piazzarsi secondo. Entrambe le sfide sono invece terminate in parità, 1-1 sia tra Ajax e Molde, che tra Fenerbahce e Celtic. Norvegesi e turchi passano il turno.

Gruppo B – Anche qui i pareggi regnano sovrani: il Rubin Kazan fa 2-2 a Bordeaux, vedendo così spegnersi le chance qualificazione anche senza attendere il risultato dell’altro match, tra Sion e Liverpool, con lo 0-0 che qualifica gli svizzeri secondi dietro ai Reds.

Gruppo C – Kuban Krasnodar primo a sorpresa grazie al successo per 3-0 a Baku contro il Gabala, e approfittando dell’inattesa sconfitta interna del Borussia Dortmund, battuto dal PAOK 1-0 grazie al gol di Mak poco dopo la mezz’ora del primo tempo. Tedeschi solo secondi ma comunque qualificati.

Gruppo E – Grazie ai gol di Hofmann e Jelic, il Rapid Vienna batte 2-1 la Dinamo Minsk (per i bielorussi realizza un gol bello ma inutile El-Monir) e vince il raggruppamento precedendo il Villarreal, il quale pareggia 3-3 in casa del Viktoria Plzen, raggiungendo la parità solo al 94′ grazie a Bruno.

Gruppo F – Lo Sporting Braga trova a Groningen il punto necessario per chiudere in testa il girone, pareggiando senza reti; lo scontro diretto per il secondo posto a Liberec se lo aggiudica per 4-2 il Marsiglia, il quale avanti di tre reti se ne fa rimontare due, calando il poker in contropiede al 94′.

Gruppo H – Lokomotiv Mosca in scioltezza in Albania: il 3-0 con cui liquida lo Skenderbeu vale il primato in classifica, un punto avanti rispetto allo Sporting Lisbona, il quale batte in rimonta il Besiktas, lo sorpassa e lo elimina. I turchi, avanti con Mario Gomez, pagano le disattenzioni del proprio portiere Zengin, che in dieci minuti subisce tre reti su cui le sue responsabilità sono evidenti, errori che costano l’eliminazione.

Gruppo J – Un Lamela straordinario (esultante nell’immagine principale) travolge un Monaco in gita di piacere a Londra, portando il Tottenham sul 3-0 al 38′; El Shaarawy realizza un gol tanto bello quanto inutile per i monegaschi, che prima della fine beccano la quarta rete da Carroll, libero di fare ciò che gli pare nell’area di rigore avversaria. Se El Shaarawy china il capo ed esce, gioisce un altro nazionale azzurro: Stefano Okaka, che contro il Qarabag segna il decisivo 2-1 che sancisce la qualificazione dell’Anderlecht ai sedicesimi di finale; gli azeri, passati in vantaggio con Quintana, hanno per un attimo accarezzato il sogno di qualificarsi dato il vantaggio nello scontro diretto, sogno spezzato quasi subito dal momentaneo pari di Najar che ha preceduto la rete del successo firmata dall’ex di Roma e Sampdoria.

Gruppo K – Botta e risposta in trasferta per le prime due già qualificate: lo Schalke vince il girone espugnando il campo dell’Asteras per 4-0, grazie alla doppietta dell’inafferrabile Choupo-Moting e i gol di Di Santo e Meyer; con tre reti nella ripresa, di cui due siglati da Lafata, lo Sparta Praga vince in rimonta 3-1 a Nicosia contro un APOEL passato in vantaggio in apertura di match con un gran gol dell’eterno Fernando Cavenaghi (nell’immagine piccola).

Gruppo L – La capolista Athletic Bilbao pareggia 2-2 in casa contro l’AZ Alkmaar già eliminato, ma il match clou era quello in corso allo stadio di Belgrado, dove il Partizan difendeva il secondo dall’assalto dell’Augsburg, costretto a vincere in Serbia con almeno due gol di scarto. Quando Oumarou porta in vantaggio il Partizan dopo una decina di minuti, per i tedeschi sembra ormai finita; nel recupero del primo tempo il coreano Hong trova il pari su punizione, rianimando le chance dell’Augsburg, che in apertura di ripresa trova il vantaggio con Verhaegh. Nel forcing finale, i padroni di casa rimangono in dieci per il doppio giallo a Zivkovic, tentando di stringere i denti fino alla fine, ma all’89’ è il solito Bobadilla a trovare il guizzo vincente che manda i tedeschi ai sedicesimi, lasciando ai serbi solo tanti rimpianti.